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Coronavirus, tre italiani senza soldi per mangiare: aiutateci ad aiutarli!

Vi abbiamo mostrato la disperazione di queste tre persone che non hanno più soldi per mangiare per il dramma coronavirus. Abbiamo sentito il passante che ha dato sul momento, in mezzo a una strada di Bari, due banconote. E si è scatenata la vostra incredibile catena di solidarietà: in tantissimi ci avete scritto per inviare soldi e cibo a queste due donne e a quest’uomo. Condividete e fate girare questo appello. Vogliamo contattarli e organizzare un aiuto concreto, subito 

“Vorrei donare roba da mangiare, la farei anche portare a casa loro”. “Nessuno dovrebbe piangere in quel modo davanti ad una banca! Vorrei dare dei soldi”. Non c’è solo il passante che abbiamo intervistato ieri. Ci state scrivendo in tantissimi, da tutta Italia e dall’estero (il secondo messaggio arriva da una connazionale che vive in Inghilterra): volete aiutare tutti le tre persone disperate che vedete qui sopra gridare a Bari chiedendo “almeno un anticipo di 50 euro per fare la spesa, perché non abbiamo più soldi per mangiare”.

Ci rivolgiamo direttamente a queste due donne e a quest’uomo, che non hanno letteralmente più nulla per andare avanti: “In cucina non c’è niente, neanche la farina, venite a vedere, vi prego aiutateci!”. Vi chiediamo di contattarci, vogliamo farvi superare questo momento di difficoltà estrema. Tuteleremo ovviamente, nel caso, il vostro anonimato. Racconteremo, se vorrete, la vostra storia. Soprattutto ci sono tantissime persone che vogliono aiutarvi, trovereremo il modo di organizzare il tutto. Scriveteci sull’email redazioneiene@mediaset.it.

In tanti ci scrivete anche da Bari: se conoscete queste tre persone e potete aiutarci a rintracciarle, scriveteci anche voi. Condividete, fate girare tutti questo articolo e questo appello quanto più possibile anche sui social per farlo arrivare a queste tre persone.

Ripercorriamo la storia. Giovedì vi abbiamo mostrato il video qui sopra. Mostra in concreto, fa sentire nella carne e nell’anima, l’Italia colpita al cuore dall’emergenza anche economica per il coronavirus. Tre persone chiedono gridando disperate soldi per mangiare, “almeno un anticipo di 50 euro”, davanti a una banca chiusa di Bari e a due agenti. Il loro negozio, sembra di bomboniere, è chiuso per la quarantena: “Come facciamo a vivere? Non mangiamo più, non abbiamo i soldi per fare la spesa. Mia madre è un mese che non prende più le medicine, vogliamo solo 50 euro per mangiare”.

Da quel momento abbiamo ricevuto una valanga di messaggi. Un coro commovente di italiani che vogliono sapere come aiutarli. Ecco solo alcuni altri dei tantissimi messaggi arrivati da tutta Italia e dall’estero: “Vorrei organizzare per loro una spesa di beni alimentari in forma anonima. Come posso fare? Anche se non è tanto, una spesa per andare avanti un po’ non guasterebbe”; “Siamo un duo che fa musica per tutta la Germania, abbastanza conosciuto. Vorremo mandare dei pachi di cibo di prima necessità”; “Con colleghi e amici l'idea era di una colletta quota 20 euro per acquistare generi alimentari per questa famiglia. Avete un riferimento iban?”; “È possibile avere il loro conto corrente per versare loro almeno 200 euro per fare la spesa fino al 15 aprile. Per favore non abbandonateli e fateci sapere”.

Non li abbandoneremo, vogliamo organizzare un aiuto subito. Questo è il volto migliore dell’Italia che si unisce nei momenti delle crisi più drammatiche.

Quell’Italia l’abbiamo conosciuta anche ieri, venerdì, nelle parole di Michele, un passante che nel video si vede dare due banconote ai tre. “Non li conoscevo, stavo andando al lavoro: è stato un gesto normale, l’avrebbe fatto chiunque”, ci ha detto intervistato al telefono. “Non voglio pubblicità, non sono un eroe. In questo momento siamo tutti nella merda ma c’è chi è più fortunato: per esempio io posso fare la spesa. Mi sono vergognato, come potevo non aiutarli? Davanti a chi non ha i soldi per mangiare come fai? Ti tocca il cuore”. Anche Michele (qui trovate tutta l’intervista) conosce purtroppo i problemi di quest’emergenza economica: è un piccolo imprenditore che cerca di andare avanti, con il dramma di dipendenti in cassa integrazione e le angosce di come pagare ogni giorno i fornitori: “Spero solo che questo mio gesto semplice possa dare la spinta ad altri a dare una mano a chi è più in difficoltà”. È successo, dopo la sua intervista, i vostri messaggi si sono moltiplicati.

E allora ripetiamo l’appello a queste tre persone di Bari in difficoltà e a chi può aiutarci a contattarle: scriveteci su redazioneiene@mediaset.it. Vogliamo dare un aiuto concreto, subito. Condividete e fate girare tutti questo articolo e questo appello quanto più possibile per farlo arrivare a destinazione.

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