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Coronavirus, medici specializzandi rifiutano assunzione: "Ci pagano quanto vogliamo" | DOCUMENTO

Il direttore generale in una lettera indirizzata alle autorità ha spiegato che quattro medici specializzandi hanno rifiutato l'assunzione perché secondo loro la paga era troppo bassa. "Vergognoso"

"Tanto a noi ci assumono le altre regioni e ci pagano quanto vogliamo". Avrebbero risposto così quattro specializzandi di Anestesia e Rianimazione che dovevano essere assunti dall'Asl Napoli 1. A darne comunicazione è il direttore generale Ciro Verdoliva, con una lettera indirizzata, fra gli altri, al presidente della regione Campania De Luca.

L'azienda, si legge nella lettera che pubblichiamo qui, aveva proposto l'assunzione immediata con decorrenza dal 21 marzo a quattro specializzandi. Ai neoassunti sarebbe stato garantito "un contratto di lavoro autonomo di durata semestrale con compenso pari alla differenza tra quanto percepito per l'attività di Specializzazione e il trattamento economico fondamentale previsto dal vigente CCNL 19 dicembre 2019 dell'Area Sanità per Dirigente Medico di analogo profilo". Tutto nella norma, dunque, e come richiesto dal governo, che per rispondere all'emergenza coronavirus ha richiesto l'assunzione di nuovo personale sanitario.

I quattro specializzandi, però, "non hanno accettato l'incarico, evidenziando che il trattamento economico riconosciuto è inferiore alla loro aspettativa che è quella di essere pagati per ogni singola ora di lavoro". Abbiamo parlato con l'ufficio stampa dell'Al Napoli 1 per chiedere conferma che i motivi addotti fossero davvero quelli, e non magari dettati da paura o altro. Ma hanno preferito non commentare, e hanno specificato che le condizioni proposte erano quelle legate al contratto collettivo nazionale.

Il direttore generale Verdoliva si sfoga: "Sono molto amareggiato e dispiaciuto che in un momento difficile per il nostro Paese tali lavoratori - che rappresentano con la loro professionalità una categoria indispensabile a vincere la guerra contro il COVID-19 - anziché correre alle armi pongono una questione economica al rialzo rispetto all'offerta adeguata a quanto percepiscono i dirigenti anestesisti già in servizio da anni". E conclude: è un "vile e vergognoso comportamento" di "professionisti che dovrebbero rappresentare il futuro del nostro Paese". Come dargli torto. E fortunatamente sono stati 8.000, invece, i medici da tutta Italia che hanno risposto all'appello del governo di costituire una task force inizialmente prevista di 300 posti. Numeri che fanno sperare, e pensare, che il Paese sia rappresentato da ben altri medici

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