Coronavirus, i morti sono 463. Salgono i contagi e le persone guarite | VIDEO
I contagiati sono quasi 8mila, ma crescono anche le persone guarite: 724, 102 in più rispetto a ieri. I decessi concentrati tra le persone con più di 70 anni. Oggi rivolta nelle carceri italiane per paura del coronavirus, il Coni chiede lo stop a tutto lo sport
Il coronavirus non dà tregua all’Italia. Sono infatti 463 i morti, con un aumento di 97 unità in sole 24 ore. L’1% dei decessi si registra tra i 50 e 59 anni, il 10% tra 60 e 69, 31% tra 70 e 79, 44% tra 80 e 89, 14% ultranovantenni. I contagiati in totale sono saliti di 1.598 unità in un giorno, arrivando a quota 7985. C’è però anche qualche buona notizia: aumentano infatti anche le persone guarite, che sono adesso 724. Nella giornata di oggi, quindi, sono più le persone guarite (102) rispetto a quelle decedute (97).
LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA
Resta critica la situazione in Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia: sono 5.469 i positivi al coronavirus, cioè 1.280 più di ieri. I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.802 (585 più di ieri), 440 in terapia intensiva (+41), mentre i dimessi sono stati 646 ed è salito a 333 il numero dei morti.
LE RIVOLTE NELLE CARCERI
Nelle ultime ore si sono susseguite anche le rivolte all’interno delle carceri in Italia. A far scoccare le violente proteste dei detenuti è stata la paura del contagio da coronavirus e le misure restrittive imposte. A Palermo sono state date alle fiamme molti oggetti che sono poi stati lanciati dalle finestre, a Modena sono morti 6 detenuti. Rita Bernardini, attivista radicale, ha detto a noi di Iene.it: “Situazione sta sfuggendo di mano, il governo si prenda le sue responsabilità”.
LE IENE SI FERMANO
E anche nella nostra redazione si è verificato un caso di positività al Coronavirus. Nonostante il caso non riguardi la squadra di professionisti presente negli studi televisivi, Mediaset ha preferito sospendere il programma per cautela sanitaria e ha invitato tutti i professionisti coinvolti a restare in isolamento domiciliare. Pertanto le prossime puntate del programma non andranno in onda in attesa degli sviluppi della situazione.
STOP ALLO SPORT, MA PRIMA SERVE UN DECRETO
Il Coni, insieme alle federazioni, ha deciso lo stop di tutto lo sport italiano fino al 3 aprile a causa della diffusione del coronavirus. Perché la decisione diventi operativa serve però un apposito decreto della presidenza del Consiglio. Giovanni Malagò, il presidente del Coni, è stato delegato a informare il premier Giuseppe Conte e il ministro dello sport Vincenzo Spadafora su quanto emerso nell'incontro.