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Coronavirus, Pasquale regala pasti ai camionisti: “Non hanno più dove mangiare” | VIDEO

Pasquale Cirillo ha dovuto chiudere il suo ristorante all’uscita dell’autostrada. E ha deciso intanto di rendersi utile in questa emergenza: regala pasti da asporto ai camionisti che continuano a lavorare tra mille difficoltà

“Ogni sera vedevo gli autotrasportatori che stavano fermi nella cabina del loro furgone al freddo, così ho pensato di dare una mano”.

Quando abbiamo chiamato il ristoratore Pasquale Cirillo, all’inizio non era molto convinto di raccontarci la sua idea. “Non voglio farmi pubblicità con questa cosa, l’ho fatto solo per i camionisti”, ci ha detto al telefono. A contattarci era stata sua cugina, che ci ha raccontato di come Pasquale con l’emergenza coronavirus abbia messo la sua cucina a disposizione dei camionisti che ogni giorno e ogni notte fanno avanti e indietro per l’Italia per garantire a chi resta a casa i beni di prima necessità.

“I miei clienti sono sempre stati per il 90% autisti”, ci dice Pasquale, che ha un ristorante all’uscita dell'autostrada di Cerignola (Foggia). E lo spiazzo davanti al suo locale è sempre stato un rifugio per i camionisti stanchi, che si fermano lì a dormire in cabina, mangiare qualcosa o andare in bagno. Bar e tantissime aree di servizio ora sono chiuse per la quarantena e la vita e il lavoro sono spesso terribili per gli autotrasportatori in questo momento, appunto senza cibo e bagni dignitosi raggiungibili, come ci hanno raccontato Matteo e Michele.

“Quando è scoppiata l’emergenza ho chiuso il ristorante per due giorni”, continua Pasquale. “Ma i servizi igienici li ho sempre lasciati aperti per loro. Però vedevo che i camionisti che arrivavano stanchi avevano fame, allora mi sono detto: io non sto guadagnando un euro, tanto vale che do una mano a loro”. Così, nonostante il suo locale sia chiuso, ogni sera prepara, in maniera totalmente gratuita, la cena da asporto per chi arriva al suo rifugio: “Distribuisco dei vassoi e loro vanno a mangiare nella cabina del camion”.

E che i camionisti si siano affezionati a lui si vede nel video qui sopra. “Qui ci si sente come a casa”, dice uno di loro. “Io non voglio pubblicità”, ribadisce Pasquale prima di attaccare il telefono, “anche perché le persone in prima linea in questo momento sono altre, sono i medici negli ospedali”. Però questo ristoratore, con la sua generosità, è la prova che tutti possiamo dare una mano.

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