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Coronavirus, Wuhan rifà i conti: altri 1.290 morti, il 50% in più

Mentre la metropoli epicentro della pandemia torna lentamente alla normalità, spuntano da un ricalcolo oltre mille morti in più di Covid-19. E tornano molti dubbi sui dati dalla Cina, dove i decessi potrebbero essere stati decine di migliaia

Ci sono stati almeno 1.290 morti in più per coronavirus a Wuhan epicentro dell’epidemia, ovvero il 50% in più di quanti erano stati dichiarati al mondo fino a ieri. La notizia arriva dalle autorità di Pechino: nella metropoli da 11 milioni di abitanti che ora sta uscendo lentamente dalla quarantena ci sarebbero state 3.869 vittime, in tutta la Cina 4.636.

Nella triste classifica mondiale dei decessi, al momento 146.201 in tutto il mondo, la Repubblica popolare sarebbe ora ottava dopo Stati Uniti (33.286 morti), Italia (22.170), Spagna (19.315), Francia (17.941), Regno Unito (13.759), Belgio (5.163) e Iran (4.869).

Il condizionale però è d’obbligo. Al riconteggio e alla scoperta di oltre mille vittime in più la Cina è arrivata incrociando i dati di ospedali, polizia e agenzie funebri e inserendo soprattutto molti morti a casa senza diagnosi all’inizio dell’emergenza. Mentre il Paese si sta organizzando già nel timore di una seconda ondata di contagi.

Sul numero reale delle vittime a Wuhan da tempo ci sono molti dubbi. La rivista cinese Caixin li aveva già sollevati contando le urne cinerarie di solo una delle otto agenzie funebri a Wuhan nei due primi giorni dell’epidemia: erano già almeno 5 mila. Nei primi dieci giorni si sarebbe arrivati a 40mila. E il sospetto diffuso è che le vittime solo in questa città potrebbe essere appunto decine di migliaia e non purtroppo migliaia.

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