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Roma, scuola senza banchi (arrivati oggi) ma la colpa è de Le Iene | FOTO

Sono stati consegnati i primi 350 banchi monoposto all’istituto Rita Levi Montalcini di Roma. Gli studenti hanno iniziato l’anno scolastico solo con le sedie perché le consegne erano in ritardo, tanto che la scuola ci ha detto che non sarebbero arrivati prima di novembre. Ora è arrivata la buona notizia, ma gli insegnanti se la prendono con noi

Sono arrivati i primi 350 banchi per l’istituto Rita Levi Montalcini di Roma. Una vittoria per tutta la scuola: insegnanti, genitori e soprattutto bambini. Qualche giorno fa, qui su Iene.it vi abbiamo mostrato in esclusiva le foto dei piccoli studenti che hanno dovuto passare i primi giorni soltanto con la sedia e inginocchiati a scrivere. 

Solo una settimana fa, alcuni genitori ci contattano preoccupati: “I nostri figli staranno seduti su una sedia per 8 ore dopo 7 mesi di chiusura delle scuole”, ci hanno detto. Una situazione confermata anche dallo stesso istituto, quando abbiamo chiamato per parlare con la dirigente. Un tentativo che è andato vano, mentre siamo riusciti a parlare con Lorenzo Frasca, che si è presentato come rappresentante della sicurezza, e ci ha detto: “Vediamo come va lunedì e poi ci regoliamo, aspettando questi banchi che fino a novembre ci dicono non si vedranno”, ci ha invece detto.

Lunedì è suonata la prima campanella e i timori dei genitori si sono avverati, come vi abbiamo mostrato nelle foto che abbiamo prontamente pubblicato. Ma dopo i primi quattro giorni seduti sulle sedie o per terra è arrivata la notizia che tutti aspettavamo: il ministero ha consegnato i primi 350 banchi monoposto, che saranno disponibili nelle aule dalla prossima settimana. Praticamente metà dei tavoli necessari agli studenti di questo istituto.

Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. No, perché in una lettera dal titolo “Giù le mani dai bambini” i docenti della Rita Levi Montalcini attaccano chi mediaticamente si è interessato di questa battaglia che è anche la loro. “Non ci riconosciamo nelle recenti, scorrette e spigolose espressioni pubbliche e mediatiche", si legge. "Ci riteniamo parte offesa perché è stata disegnata un'immagine distorta del nostro Istituto”, continua la lettera. Che punta il dito contro “un esiguo gruppo di genitori, mentre per un’informazione completa, rispettosa dei diversi punti di vista, sarebbe stato opportuno ascoltare la maggioranza dei genitori e docenti uniti in questa bella ripresa di una scuola fatta di ‘sedie senza banchi’”.

Una bella ripresa, non lo mettiamo in dubbio, a cui purtroppo però mancavano i banchi, ed è per questo che siamo intervenuti per dare una mano, soprattutto nell'interesse degli studenti. E nella lettera i docenti parlano anche di loro: “Riteniamo che i bambini, centro e cuore pulsante di tutto, non meritino di essere stati lanciati in una tempesta mediatica che li confonde e dà loro un esempio negativo”. La "tempesta mediatica" però forse ha aiutato anche a velocizzare i tempi e a permettere a una parte dei bambini di avere almeno i banchi. Intanto aspettiamo che il ministero consegni anche l’altra metà dei banchi e che gli studenti possano affrontare questo anno scolastico con la massima serenità possibile

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