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Yulin, il festival della carne di cane continua: “Ecco come li ho salvati” | VIDEO

L’attivista Davide Acito ci mostra le immagini esclusive registrare pochi giorni fa dalla Cina, dove anche quest’anno si è tenuto il festival della carne di cane di Yulin

“In Cina non è cambiato nulla”, dice amareggiato Davide Acito, attivista che ogni anno organizza missioni per salvare i cani dai macelli cinesi. Nel 2018 con Giulia Innocenzi abbiamo documentato questa mattanza dei cani. “Quest’anno anche noi ci siamo organizzati in smart working”, scherza Davide, che a causa del coronavirus non è potuto andare in missione in Cina, ma ha dovuto coordinare i salvataggi dei cani dall’Italia. “Ho vari contatti sul posto, dopo anni di missioni abbiamo creato un buon network e abbiamo potuto salvare die cani destinati al macello”. Molti di questi cani, però, sono malati e vengono così affidati a dei medici dopo il salvataggio. “C’è una cagnolina che ora sta lottando tra la vita e la morte”, racconta Davide. “È affetta da parvovirus e ha anche una infezione uterina”. E queste non sarebbero le uniche malattie da cui sono colpiti alcuni dei cani destinati al macello: “Alcuni hanno il cimurro, che è contagioso per l’uomo, altri hanno la rabbia. Tante persone contraggono malattie  perché mangiano carne infetta”, dice Davide. “Non è solo un problema di diritti degli animali, ma anche di sicurezza alimentare”.

E proprio alla luce di quello che sta avvenendo in tutto il mondo, sorprende che, come racconta Davide, le cose per il mercato della carne di cane non siano cambiate. “Avevamo esultato per la notizia del ministro dell’Agricoltura che aveva decretato che i cani non erano commestibili”, commenta Giulia Innocenzi. “Purtroppo non è una norma vincolante”, dice Davide. “Non basta una nota, ci vuole un divieto vero e proprio”.

“Purtroppo quest’anno non sembra essere migliorata la situazione, anzi”, conclude Davide. “Sembra che in questi ci siano ancora più cani destinati il festival. C’è un’altissima richiesta”. Per fortuna per alcuni cani, il destino cambia con l’arrivo di attivisti come Davide. “Dopo ogni missione curiamo i cani, anche se il 20% è troppo malato e non ce la fa”. Per i cagnolini che sopravvivono, arriva poi il momento di trovare una nuova famiglia. “Siamo orgogliosi che oggi 100 cani salvati dai macelli dormono su un divano!”, dice Davide. “Ogni anno con l’associazione Elisabetta Franchi facciamo una campagna di adozione”.

Queste missioni però hanno dei costi, per questo chiunque voglia aiutare questi cagnolini può farlo cliccando qui.

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