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Coronavirus, il vaccino russo Sputnik V funziona: “Efficace al 91,6%”. L'Europa lo compra?

Da tempo si discute della possibilità per l’Unione europea di comprare dalla Russia il vaccino Sputnik V, per sopperire ai ritardi delle case farmaceutiche. Il dubbio è sempre stato sulla reale efficacia del prodotto, che adesso la rivista scientifica internazionale Lancet certifica al 91,6%: adesso si farà l’accordo tra Bruxelles e Mosca?

Il vaccino russo Sputnik V è efficace al 91,6%: a dirlo sono i dati pubblicati dalla rivista scientifica internazionale Lancet. Il documento, verificato da esperti indipendenti, raccoglie i dati preliminari degli studi clinici condotti sul preparato russo. 

Lo Sputnik V deve essere somministrato in due dosi, a distanza di 21 giorni l’una dall’altra ed è molto semplice da conservare: viene perfino somministrato in alcuni supermercati a Mosca. E’ stato il primo vaccino contro il coronavirus a essere approvato, e anche l’ambasciatore italiano in Russia Pasquale Terracciano lo ha ricevuto nei giorni scorsi.

Si sono sempre sollevati dubbi e ironie sulla reale efficacia: prima di oggi, infatti, non erano pubblici i dati che avevano portato le autorità russe ad approvarlo. Oggi però la pubblicazione di Lancet sembra togliere ogni dubbio sulla validità dello Sputnik V, e questo riapre un discorso che vi abbiamo già raccontato: l’Unione europea potrebbe rivolgersi alla Russia per sopperire ai ritardi nella consegna dei vaccini di Pfizer prima e sopratutto AstraZeneca, con cui è ancora in corso un braccio di ferro sul rispetto del contratto.

Nelle scorse settimane l’Ungheria, muovendosi in autonomia rispetto all’Unione europea, aveva deciso di acquistare milioni di dosi di Sputnik V. E a Mosca - dove finora sono avvenute la maggior parte delle vaccinazioni - si sta tornando lentamente alla normalità: bar e discoteche hanno riaperto e le autorità hanno dichiarato che “metà della popolazione è immune al coronavirus”.

Voci insistenti dicono che anche la Germania starebbe valutando di rivolgersi alla Russia per avere lo Sputnik V, e l’Agenzia europea del farmaco già da settimane ha avviato contatti con le autorità russe per valutare il vaccino. Ora che i dati sono stati pubblicati e validati dalla comunità scientifica, avremo un’arma in più per uscire dalla pandemia?

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