> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Mercenari in Donbass, arrestato 28enne. Il nostro servizio sulle linee del fronte | VIDEO

Arrestato un 28enne messinese che avrebbe combattuto come mercenario in Ucraina schierato con le milizie filorusse. Con Luigi Pelazza nel 2015 siamo andati sulle linee del fronte, dove abbiamo conosciuto due italiani che combattevano la guerra d’altri

Arrestato un 28enne messinese che avrebbe combattuto come mercenario in Ucraina schierato con le milizie filorusse contro l’esercito regolare ucraino nello scontro in Donbass. Il giovane, che si troverebbe lì dal 2016, sarebbe stato reclutato in Italia. Il suo arresto si inserisce all’interno di un’indagine della Dda di Messina iniziata nel 2019.

Il Ros indaga ora sulla struttura organizzata attiva tra l’Italia e l’Ucraina dedita al reclutamento e finanziamento di mercenari destinati allo scontro in Donbass. Dalle indagini sono emersi anche rapporti del 28enne con altri presunti mercenari, tra cui Andrea Palmeri, toscano, già destinatario di un mandato d’arresto europeo perché ritenuto responsabile di arruolamento e reclutamento di mercenari a scopo terroristico ed eversivo ed associazione per delinquere. 

Proprio con Palmeri aveva parlato, nel 2015, Luigi Pelazza nel servizio che potete vedere qui sopra. Siamo andati sulle linee del fronte di uno scontro che va avanti dal 2014. “Sono venuto qui per aiutare la popolazione”, ci aveva detto in quell'occasione Palmeri. “Io amo la Russia, amo Putin, qui hanno bombardato bambini e donne. Sono convinto che se non vinciamo qua scoppia la terza guerra mondiale. Vengo pagato pochissimo, 300 euro al mese come rimborso spese per quello che faccio”.

La Iena aveva incontrato anche Antonio Cataldo, che è stato condannato nel 2019 e ha patteggiato una pena a due anni e otto mesi. Nel 2015 Cataldo aveva raccontato a Luigi Pelazza di essere un cecchino e ci aveva parlato anche dei suoi combattimenti in Libia, dove “pagavano molto”.  Cataldo ci aveva raccontato anche degli "allenamenti" che faceva ogni giorno per sparare con precisione, e alla domanda se lì in Ucraina avesse già "messo qualcuno nel mirino", aveva risposto che "è la guerra". 

Ultime News

Vedi tutte