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Il Parlamento fa bene al portafoglio dei nostri politici? Il redditometro delle Iene

Entrare in Parlamento ha fatto bene al portafoglio della gran parte dei nostri politici? E se sì, di quanto? C’è qualcuno che ci ha rimesso (e anche tanto)? In attesa del servizio sul “redditometro delle Iene” di Filippo Roma e Marco Occhipinti diamo uno sguardo di alcuni protagonisti come Renzi e l’ex premier Conte.

Dal loro ingresso in Parlamento come è cambiato il reddito dei nostri politici? In attesa di scoprirlo con il “redditometro” dei politici, in onda questa sera su Italia 1, diamo uno sguardo alla situazione di alcuni parlamentari. 

Filippo Roma e Marco Occhipinti hanno messo a confronto l’ultimo reddito imponibile presentato da 100 parlamentari prima del loro ingresso alla Camera o al Senato, con l’ultima dichiarazione disponibile presentata nel 2020, e che fa riferimento al 2019.

L’ingresso in Parlamento ha generato un incremento dei guadagni per la maggior parte dei 100 politici presi in considerazione. Ma non per tutti. Ad esempio, nel 2019 l’onorevole Paolo Zangrillo, deputato di Forza Italia, fratello del celebre medico di fiducia di Berlusconi, ha dichiarato 98.471 euro rispetto agli 820.799 euro dichiarati quando faceva il dirigente d’azienda (ben 722.328 euro in meno). Nella classifica di chi ci ha perso troviamo anche nomi come Vittorio Sgarbi, Renato Brunetta, Laura Boldrini e pochi altri. 

La Top Ten della classifica di chi ha aumentato il proprio reddito è popolata da volti noti come il leghista Simone Pillon con un +203.243 euro (passato dai 40.155 euro nel 2017 ai 243.398 nel 2019), la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha registrato un incremento di 215.699 euro, collocandosi al quinto posto della speciale classifica, e Ignazio La Russa (FdI) che è passato dai 107.670 euro del 1991 ai 347.352 euro del 2019, registrando un +239.682 euro e collocandosi al settimo posto del redditometro delle Iene. 

L’ambitissimo primo posto della Top 100 se lo aggiudica il leader di Italia Viva Matteo Renzi che, rispetto a quanto dichiarato nel 2013, ha registrato un aumento di ben 936.318 euro. Pensate che solo nel 2018 il premier appena nominato Giuseppe Conte registrava un incremento del proprio reddito superiore a quello di Renzi, con un +781.583 euro. Nel 2019, però, il reddito imponibile di Conte ha subito una riduzione drastica (-211.840 euro) facendogli guadagnare il quinto posto nella classifica di chi ci ha perso di più e che tiene conto della rivalutazione dei dati Istat.

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