Due anni dopo la tragedia di Rigopiano, che ha visto 29 persone morire in un hotel travolto da una valanga, la procura di Pescara sta ancora lavorando per stabilire chi siano i responsabili. Ci sono 25 indagati tra politici e funzionari pubblici, 7 di loro sono accusati di depistaggio. Un condannato però c’è già, ma non c’entra niente coi responsabili del disastro.
Si tratta di Alessio Feniello, la sua colpa è di aver portato dei fiori per ricordare il figlio Stefano, una delle vittime della valanga. “Da quel giorno la nostra vita è finita: io e mia moglie non abbiamo più obiettivi”, racconta Alessio al nostro Ismaele La Vardera.
“Mi hanno condannato a due mesi di carcere tramutati in 4.550 euro di ammenda perché ho violato i sigilli dell’area sottoposto a sequestro attorno a quello che rimane dell’hotel Rigopiano”, racconta. “Il giorno dell’anniversario sono arrivato qui con mia moglie. Ci hanno detto che non potevamo superare quella recinzione, noi lo abbiamo fatto. Loro ci hanno seguito, comprendendo il nostro momento di dolore”. Tutto finito? No, perché dopo qualche giorno ha ricevuto la raccomandata che gli comunicava la condanna: “Non sono più libero di portare un fiore, quale reato ho commesso?”.
Oltre al danno c’è anche la beffa. Perché anche la moglie che era con lui quel giorno ha ricevuto la stessa raccomandata, ma nel suo caso la denuncia è stata archiviata.
“Egregio magistrato, lei mi condanna a due mesi. Io me ne faccio tre”, è l’appello che Alessio lancia tramite Le Iene. “Ma 4.550 euro se lo può anche dimenticare perché non li ho. E non li pagherò mai”. Il nostro La Vardera ha tentato di parlare con Salvatore Campochiaro, magistrato della procura di Pescara, ma non ha voluto sapere chiudendosi nel suo ufficio.
E allora paghiamola noi questa multa: bastano 4.550 persone disposte a metterci un euro. Chiunque può fare la sua donazione tramite bonifico bancario a questo Iban: IT05Q0760115300000075912592 con causale "pagamento multa Rigopiano".
A distanza di poche ore dall'appello, in tantissimi avete donato e così la raccolta fondi è chiusa.