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Cappato, la Corte costituzionale chiede al Parlamento d'intervenire sulla legge di aiuto al suicidio

La Corte costituzionale ha rinviato al 2019 la decisione sulla costituzionalità dell'articolo 580 del codice penale (su istigazione e aiuto al suicidio). Al termine del processo a Marco Cappato, che ha accompagnato dj Fabo in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito, la Corte d’Assise aveva rimesso gli atti alla Consulta

La Corte costituzionale ha chiesto al Parlamento d'intervenire sul caso del suicidio assistito, e ha preferito così rinviare la decisione al 2019.

Nel comunicato della Corte si legge che "l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti". La data prevista per la decisione della Corte costituzionale è il 24 settembre 2019.

Marco Cappato è imputato di aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, 40 anni, in arte dj Fabo, in una clinica svizzera dove è morto con il suicidio assistito il 27 febbraio 2017. Il leader dell’associazione Luca Coscioni rischia dai 5 ai 12 anni di carcere.

"La Corte Costituzionale ci ha dato ragione e ha dato al Parlamento un anno per decidere. E’ un’altra vittoria di #DjFabo e della nonviolenza. #LiberiFinoAllaFine", ha appena commentato Cappato su Twitter.

Con Giulio Golia avevamo seguito il caso, tanto che la nostra intervista a dj Fabo è stata trasmessa in aula come prova della volontà di Fabiano di morire.

La corte d’Assise, di fronte alla quale si è svolto il processo a Cappato, a febbraio ha rimesso gli atti alla Consulta per valutare la legittimità dell'art. 580 del codice penale su istigazione e aiuto al suicidio. Il governo ad aprile si è costituito davanti alla Corte costituzionale, difendendo così la costituzionalità del reato. E il governo Conte ieri ha confermato la decisione del governo Gentiloni. “Mi dispiace che contro di me in giudizio si sia costituito il Presidente del Consiglio Conte”, ha commentato Cappato, “invocando addirittura l’intervento del legislatore. Siamo noi, da 5 anni, a invocare l’intervento del legislatore”.

L'associazione Luca Coscioni aveva definito il rinvio alla Corte costituzionale alla fine del processo a Cappato come "un'occasione senza precedenti per superare un reato introdotto nell'epoca fascista e per le persone affette da patologie irreversibili per ottenere legalmente l'assistenza per morire senza soffrire anche in Italia, senza bisogno di dover andare in Svizzera".

Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, era rimasto gravemente disabile in seguito ad un incidente, che lo aveva reso cieco e tetraplegico. Aveva così deciso di ricorrere al suicidio assistito. Giulio Golia aveva incontrato Dj Fabo dieci giorni prima che partisse per il suo ultimo viaggio. Proprio in quell'occasione la nostra Iena aveva documentato la sofferenza e la determinazione di Fabiano nel portare avanti la sua scelta. 

Guarda qui sotto i servizi con cui Le Iene hanno seguito e appoggiato la battaglia di Dj Fabo e Marco Cappato e gli articoli principali che abbiamo dedicato al caso.

Dj Fabo e processo Cappato: i nostri servizi

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