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Omicidio Willy Branchi, intercettazioni esclusive a Le Iene | VIDEO

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Siamo entrati in possesso di un’intercettazione ambientale registrata negli uffici della procura di Ferrara. Si sentono le confidenze di due personaggi chiave attorno all’omicidio di Willy Branchi: il sarto, Rodrigo Turolla, e il sacerdote, don Tiziano Bruscagin

“È venuta in casa una parente a dire che quando lui è morto ha trovato una lettera che ha confermato che lui lo ha ucciso. È stato lui”. A parlare è il sarto di Goro, Rodrigo Turolla, in merito all’omicidio di Willy Branchi. Siamo entrati in possesso di una intercettazione ambientale registrata negli uffici della procura di Ferrara, nella quale compaiono due personaggi fondamentali nella ricerca della verità sulla terribile morte di Willy Branchi. Un caso che risale a 30 anni fa, quando a soli 18 anni Willy viene barbaramente massacrato e ritrovato morto a Goro, in provincia di Ferrara.

Le due persone che si confidano, nell’intercettazione di cui vedete qui sopra un estratto, sono il parroco che per 30 anni è stato la guida spirituale del paese, don Tiziano Bruscagin, e il sarto di Goro, Rodrigo Turolla. Proprio lui, secondo il sacerdote, sarebbe un testimone chiave per la soluzione di questo caso, che abbiamo affrontato in due servizi di Riccardo Spagnoli e Antonino Monteleone.

“Tu non ti ricordi che il procuratore qua ha detto ‘abbiamo nomi e cognomi’”, dice don Tiziano al sarto. “E qualcuno ha parlato allora”, risponde Rodrigo Turolla. “Perché a Goro si sa tutto. I goresi sanno tutto perché il paese è piccolo, sappiamo tutto di tutti”.

Due personaggi chiave finiti entrambi sotto indagine per false dichiarazioni  al pm. Sono in tutto sei le persone accusate di aver detto il falso. Tra loro, oltre al sarto e al parroco, ci sono anche Pierluigi Bordoni e Patrizio Mantovani, finiti sotto indagine ai primi di dicembre, pochi giorni dopo la messa in onda dei nostri servizi. 

Nel primo servizio andato in onda sul caso, Antonino Monteleone è andato a parlare proprio con Rodrigo Turolla. E’ stato proprio don Tiziano a indirizzarci da lui, perché il titolare della sartoria viveva “muro con muro” con il presunto assassino”.

Le nuove indagini sull’omicidio di Willy Branchi sono state ordinate lo scorso anno dal Gip dopo che la famiglia di Branchi, difesa dall'avvocato Simone Bianchi, si era opposta alla richiesta di archiviazione della Procura.

Nei precedenti due servizi dedicati al caso, Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli seguono una nuova pista, quella dei festini omosessuali con minorenni.

 

Guarda qui sotto i due servizi completi di Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli sull’omicidio di Willy Branchi.

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