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Paolo Sforza questa volta distrugge il Pronto Soccorso di Caserta | VIDEO

Si trovava lì per un malore della madre. Arrabbiato per il tempo d’attesa dell’ambulanza avrebbe minacciato operatori e lanciato in aria sedie e altri oggetti. Tutto è successo poche ore dopo la messa in onda del servizio di Alice Martinelli in cui abbiamo conosciuto il “broker” che si è gettato nella fontana della Reggia

Paolo Sforza torna a far parlare di sé. Dopo essere entrato, nei giorni scorsi, nella Reggia di Caserta in auto e essersi buttato nella fontana principale, adesso è il turno del Pronto soccorso dell’ospedale sant’Anna e san Sebastiano di Caserta. Erano passate giusto poche ore dopo la messa in onda, nella puntata di ieri, del servizio di Alice Martinelli che potete vedere qui sopra, in cui abbiamo conosciuto “il broker”, e già questo personaggio è tornato sotto i riflettori. Stavolta però non si sa se abbia agito per attirare l’attenzione o in maniera spontanea.

Questa notte Paolo, arrivato al Pronto soccorso a causa di un malore della madre, avrebbe iniziato a minacciare gli operatori e a lanciare in aria oggetti, entrando nei reparti ignorando i custodi. Sembra che fosse infuriato per il ritardo dell’ambulanza nel prelevare sua madre, ritardo che sarebbe dovuto alla difficoltà nel capire dove fosse l’emergenza e quindi dove dovessero recarsi i soccorsi. Il video di quanto accaduto in ospedale è ora al vaglio degli inquirenti. “Il broker” è stato davvero preso da un accesso d’ira o era un altro modo per attirare l’attenzione dei media e “denunciare” qualche disservizio, come sostiene di aver fatto nel caso del tuffo nella fontana della Reggia?

Alice Martinelli lo ha incontrato proprio per spiegargli che ci sono altri modi per manifestare, oltre al fatto che tuffarsi nelle fontane è reato e si rischiano multe salatissime. “Lo rifarei altre mille volte”, ha detto alla Iena. “Sono rimasto sconvolto dalla poca sicurezza che c’è. Il ministro dell’Interno e dei Beni Culturali avrebbero dovuto ringraziarmi per questo”. Per questo Paolo si definisce addirittura un eroe: “Io potevo morire per la patria. Mi sono preso una denuncia. Portatemi a Roma e fatemi dare la medaglia d’oro perché sono un eroe. Ho salvato tutti”. 

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