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“Salvini come Hitler” e l'incontro mancato con il ministro: blogger a processo

Soufiane Malouni, blogger marocchino, è stato denunciato da Matteo Salvini per aver messo a confronto le sue scelte politiche con quelle di Hitler. Il leader della Lega aveva promesso che in cambio di un confronto avrebbe ritirato la denuncia, ma nulla è stato fatto. Si arriva così alla prima udienza del processo, sempre che non mantenga la promessa

Andrà a processo Soufiane Malouni, il blogger marrocchino di Spoleto, denunciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini per aver messo a confronto le sue scelte politiche con quelle di Hitler in un post su Facebook. Il segretario della Lega si era offerto di ritirare la querela a patto di un confronto, nulla è stato fatto. Si arriva così alla prima udienza del processo.

“In questi mesi non ci ha più considerato nessuno”, dice l’avvocato Mattia Alfano che difende il blogger. “Mi rimetto a voi de Le Iene per riportare attenzione sul caso. Noi andiamo a processo e lo vinceremo, ma è un dispendio inutile di energie”.

Tutto ha avuto inizio nel 2015. “Ho solo confrontato due ideologie, non ho detto che Salvini è uguale a Hitler”, diceva Soufiane allora come oggi. Voleva evidenziare solo dei rischi, diceva, difendendo le sue idee. Perché non succeda “nemmeno lo 0, 001% di quello che è successo con Hitler”. Il blogger, “immigrato nullatenente”, insisteva soprattutto su 140 pagine di commenti, che avrebbe raccolto sulla pagina Facebook del leader leghista, inneggianti a Hitler, a Mussolini e al ritorno di forni e camere a gas.

Ecco il posto comparso su Facebook.


Il 30 gennaio 2018 abbiamo chiamato Salvini. "Hiltler mai! Ma se il blogger si scusa...", ci ha detto (clicca qui per ascoltare l’intervista). Il segretario leghista ha ribadito che quel paragone era inaccettabile, ma si era detto disponibile a ritirare la querela: “Se grazie a voi mi chiede scusa e facciamo un confronto a due pacato sul tema dell’integrazione e dell’immigrazione non ho problemi e non voglio togliere soldi a nessuno”.

“Se lui accetta, io ritiro e non c’è problema”, concludeva Salvini. Soufiane ha accettato, ma quel confronto non è ancora stato organizzatoNeppure dopo l’appello dello scorso ottobre dello stesso blogger: e dopo che abbiamo di nuovo contattato il ministro dell’Interno sulla questione. “Non so se lei ha cambiato idea o magari gli interessa intascare i soldi di un operaio nullatenente”, ha detto Soufiane. Ora il Tribunale di Spoleto ha emesso il decreto di citazione a giudizio. La prima udienza si terrà il 18 giugno alle 9, sempre che Salvini non mantenga la promessa.

Guarda qui sotto la prima intervista a Soufiane Malouni che racconta della denuncia ricevuta da Matteo Salvini. 

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