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Rogo Thyssen: ordine di arresto per i due manager tedeschi

Secondo l'agenzia tedesca agenzia Onvista, dopo il nostro servizio di martedì scorso con Alessandro Politi, c'è l'ordine di arresto (impugnato dalla difesa) per i due manager Espenhahn e Priegnitz, condannati in via definitiva in Italia tre anni fa per la strage che nel 2007 causò la morte di 7 operai e rimasti finora liberi in Germania

Harald Espenhahn e Gerard Priegnitz, 11 anni dopo la strage alla Thyssen di Torino e 3 anni dopo la loro condanna definitiva in Italia, devono andare in carcere. La notizia che in tanti si aspettavano ormai da lungo tempo, è arrivata dalla Germania. L’ordine di arresto per i due manager della Thyssenkrupp (condannati per il rogo della fabbrica torinese nel 2007 in cui morirono 7 operai) è stato però impugnato dai legali dei due. Ora sul provvedimento dovrà decidere la Corte di appello di Hamm. I manager non potranno essere arrestati prima di questo giudizio. Martedì scorso nel servizio di Alessandro Politi, che vi riproponiamo qui sopra, abbiamo denunciato il rischio di archiviazione

Lo riferisce l’agenzia tedesca Onvista. I due manager, condannati rispettivamente a 9 anni e 8 mesi e 6 anni e 10 mesi in via definitiva in Italia, in Germania non hanno mai fatto un giorno di prigione.

Una vicenda incredibile, quella del mancato carcere per i due principali imputati nel rogo che causò la morte di 7 operai italiani, che Le Iene hanno seguito sin dall’inizio.

Dopo il nostro servizio di martedì, mercoledì il ministro della Giustizia italiano, Alfonso Bonafede, ha scritto alla procura di Essen, in Germania, per acquisire dettagli e conferme sulla mancata applicazione da quasi tre anni della sentenza definitiva italiana.

Una lettera che era stata inviata appunto a poche ore dall’ultimo servizio de Le Iene, in cui un giudice tedesco aveva rivelato come fosse concreto il rischio dell’archiviazione per due manager tedeschi, condannati appunto in Italia per omicidio colposo ma sempre rimasti a piede libero in Germania.

"Si chiede di voler comunicare a questo ministero eventuali aggiornamenti in merito al procedimento per il riconoscimento ed esecuzione della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino nei confronti dei cittadini tedeschi Gerald Priegnitz e Harald Espenhahn", ha scritto Bonafede alla Procura di Essen.“Chiediamo conferma per cui i difensori di Priegnitz e Espenhahn avrebbero depositato memorie in cui verrebbe chiesta l’archiviazione del caso sulla base dell’esistenza di presunte ‘cause ostative al riconoscimento della sentenza in Germania’”.

Alessandro Politi, in due precedenti servizi, era riuscito a incontrare in Germania Espenhahn e Priegnitz mentre facevano jogging facendo a ognuno una semplice domanda: “Quando sconterà la sua pena?”. Da loro non abbiamo avuto nessuna risposta né segnali di pentimento.

Siamo tornati in Germania per cercare di avere una risposta. A Bonn per incontrare il primo ministro della Renania – Vestalia, Armin Laschet, che fa tra l’altro dello spirito europeista uno dei suoi cavalli di battaglia. La Iena gli chiede quando verrà fatta giustizia. Lui sorride e se ne va, poi ci fa allontanare dal suo staff.

Allora abbiamo incontrato Johannes Hidding, giudice del tribunale di Essen, informato del caso che ci rivela una notizia sconcertante: “Una mozione presentata dalla difesa dei due condannati ha richiesto l’archiviazione per dei difetti nelle indagini italiane”.

Guarda qui sotto gli ultimi articoli e servizi che abbiamo dedicato a questo caso.

 

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