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Aggiornamenti Iene.it: vestiti falsi Turchia, Dolce e Gabbana ringraziano Le Iene

Dopo la nostra inchiesta sul mercato del falso in Turchia, proprio Domenico Dolce e Stefano Gabbana ci scrivono ringraziandoci per il lavoro di denuncia portato avanti. Ecco tutti gli aggiornamenti di iene.it dopo i nostri servizi raccontati da Giulia Innocenzi

VESTITI FALSI IN TURCHIA: LA LETTERA DI D&G

Dopo il servizio di Alessandro Politi è arrivato il grazie dell’alta moda. Tutto è cominciato in Turchia, nel gran bazar di Istanbul, uno dei mercati del falso più grandi del mondo. Ma anche i falsi possono essere di diversa qualità: se quella più bassa è venduta per strada, quella più alta è nascosta dentro dei veri e propri bunker. E questi capi sono fatti talmente bene che quando la Iena è andata, ad esempio, nella boutique ufficiale di Dolce e Gabbana con indosso vestiti falsi, i commessi non si sono accorti della differenza. Dopo il nostro servizio ci hanno scritto proprio Domenico Dolce e Stefano Gabbana: “Volevamo ringraziarvi per il lavoro di denuncia che portate avanti, è per noi prezioso. È importante essere consapevoli di quanto accade e cercare di trovare una soluzione”.

 

VICINANZA A FRANCO E ALLA SUA FAMIGLIA

La notte di Halloween, in un grave incidente stradale, ha perso la vita la 18enne Giulia Zandarin, mentre era in macchina con il fidanzato Alberto Antonello, di 19 anni, ora in coma. Alberto è figlio di Franco, l’imprenditore che ha lasciato il lavoro per occuparsi di Andrea, il figlio più grande affetto da autismo. Li avevamo conosciuti con Giulio Golia e ci siamo affezionati molto a loro. Oggi vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza a Franco, Andrea, a mamma Bianca e a tutta la famiglia di Giulia.

 

PAESE SPIATO DALLE TELECAMERE DI UN POLIZIOTTO: APERTA UN'INCHIESTA

Grossi guai per il poliziotto che voleva trasformare il suo paese nella casa del Grande Fratello. Luigi Pelazza ha fatto scoppiare il caso di Montesabinese, nel cuore dell’Abruzzo. Qui abita Angelo, un poliziotto molto particolare che ha messo telecamere ovunque per riprendere tutto il paese. Lo scopo di tutto questo? Multare i paesani, come ci ha raccontato uno di loro: “Ho subito tre multe per come era parcheggiata la mia macchina”. Anche se il primo a non rispettare il codice della strada è il poliziotto, che tutte quelle telecamere non potrebbe proprio metterle. E infatti ora su questo caso è stata aperta un’inchiesta e il poliziotto, che a noi non ha voluto rispondere, potrebbe dover rispondere alla magistratura.

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