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Coronavirus, in arrivo la seconda ondata? No, per Oms è una unica (e grande)

“C’è solo un’unica grande ondata di Covid e non segue la stagionalità come l’influenza”. È appena arrivato l’ultimo allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità che chiede controlli più severi. “La pandemia accelera”, venerdì scorso è stato registrato il nuovo record assoluto globale dei contagi. Ecco tutti i dati, compresa la nuova paura in Cina

“Le persone stanno ancora pensando alle stagioni. Quello che dobbiamo fissarci nella mente è che questo è un nuovo virus e si sta comportando diversamente”. La portavoce dell’Oms Margaret Harris è appena intervenuta in maniera chiarissima nel dibattito sulla presunta seconda ondata di contagi che starebbe colpendo Europa, Stati Uniti e ora in parte anche la Cina.

Il comportamento del coronavirus secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, come sostengono invece alcuni nell’emisfero nord del mondo, non è paragonabile a quello dell’influenza che tende a colpire di più nelle stagioni fredde e a seguire comunque varie ondate di casi. “C’è solo un’unica grande ondata di Covid. Andrà un poco su e un poco giù, la cosa migliore è far ‘appiattire la curva’” sostiene Margaret Harris in una conferenza stampa virtuale da Ginevra chiedendo di rafforzare i controlli per rallentare l’epidemia: più distanziamento sociale ed evitare assembramenti.

In Europa il centro della ripresa dell’allarme è stata la Spagna: da giovedì l'uso delle mascherine sarà obbligatorio in tutti gli spazi pubblici, comprese le terrazze, e saranno vietati assembramenti con più di 10 persone. Analizzando dati e tendenze vi abbiamo raccontato in questo articolo cosa possiamo aspettarci nel caso anche in Italia i contagi risalissero molto come è successo in particolare a Barcellona e in tutta la Catalogna. Con un incremento degli asintomatici e degli ammalati più giovani (già ora in Italia l’età media degli infetti è scesa dai 61 anni di marzo ai circa 40 attuali).

E non c’è solo la Spagna: i casi stanno aumentando anche in Francia, Regno Unito, Germania e Belgio. Qui c’è stata una delle vittime più giovani, una bambina di 3 anni e nella città di Anversa è stato appena decretato addirittura il coprifuoco dalle 23.30 alle 6 di mattina. Preoccupa anche l’Est Europa e in particolare la Romania.

Negli Stati Uniti, primi al mondo con 4.294.770 contagiati e 148.056 morti, il partito repubblicano ha presentato in Senato un piano da mille miliardi per uscire dalla pandemia. Dopo che anche ieri, 27 luglio, si sono registrati oltre 60 mila nuovi casi. Morti fuori controllo pure in Iran: 235 nelle ultime 24 ore. E anche la Cina, dove è iniziata l’epidemia, registra il massimo dei nuovi infetti da marzo, seppure soltanto 68. Mentre l’India resta il terzo paese al mondo per numero di contagiati: 1.480.073.

Al secondo posto c’è il Brasile, con 2.442.375 casi e 87.618 morti. Questa “ripresa” dei contagi, che in realtà secondo l’Oms è soltanto una variazione della curva di un’unica grande ondata, non colpisce infatti solo l’emisfero nord dellla Terra dove ora è estate. In Brasile, per le mancate misure di prevenzione, il presidente Jair Bolsonaro è stato denunciato per genocidio alla Corte penale internazionale da un gruppo di medici e infermieri mentre tutto il Sudamerica ha superato come cifra globale di malati anche gli Stati Uniti. Preoccupa pure la situazione in Sud Africa dove come nell’America meridionale siamo in inverno, a conferma inversa di una possibile indipendenza della pandemia dalla stagionalità.

In Italia i dati restano sotto controllo, con 170 nuovi casi e 5 morti ieri. Ogni previsione per l’autunno sembra per ora avventata mentre tutte le speranze si contrano sul vaccino. L’Oms continua intanto nel suo allarme mondiale: “La pandemia accelera”. Venerdì 24 luglio è stata la giornata con più nuovi casi dal suo inizio: 284.196 in tutto il pianeta. Finora a livello globale si sono registrati 16 milioni e mezzo di casi e 654mila morti.

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