Peppino Impastato: il casolare dove la mafia l'ha ucciso diventerà un museo | VIDEO
La Regione Sicilia ha deciso: il casolare nella campagne di Cinisi dove è stato ucciso Peppino Impastato diventerà un museo. Con Ismaele La Vardera ci siamo occupati del tentativo di lucrare su questo luogo: il proprietario voleva venderlo a mezzo milione di euro, cinque volte tanto il suo valore economico
Parte l’esproprio del casolare dove è stato ucciso dalla mafia il giornalista e attivista politico Peppino Impastato. Il luogo, nella campagna di Cinisi in provincia di Palermo, è stato riconosciuto come bene di interesse culturale e ora, diventando un museo, sarà custode della memoria del ragazzo eroe raccontato anche dal film “I cento passi”. Noi de Le Iene siamo stati tra quelle mura con Ismaele La Vardera e il fratello di Peppino per ricostruire gli ultimi istanti della sua vita.
Qui nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 Peppino è stato ucciso da un commando di mafiosi. Il suo corpo è stato poi fatto saltare in aria con una carica di dinamite. Il casolare si trovava in condizioni pietose e il proprietario non faceva nulla per valorizzarlo, nonostante ogni anno richiami migliaia di persone che arrivano da ogni parte del mondo per rendere omaggio a Peppino.
“Dovrebbe essere curato, messo in sicurezza: così è uno scempio”, ha detto Giovanni, fratello di Peppino, a Ismaele La Vardera. La nostra Iena è andata a chiedere conto della situazione anche al proprietario del casolare, che però non sembrava minimamente in imbarazzo. “Non sto speculando”, diceva riferendosi alla sua proposta di venderlo a ben 500mila euro. Per molti si trattava di un tentativo di lucrare sul nome di Peppino.
Sempre con Ismaele La Vardera in questo autunno ci siamo rimboccati le maniche per trovare dei professionisti disposti a rimettere in piedi la pizzeria di Giovanni Impastato, storico ritrovo dell’antimafia, che era stata incendiata con un nuovo atto intimidatorio dopo un attentato negli anni precedenti.
Finalmente ora il dipartimento regionale dei Beni culturali ha pubblicato il decreto per l’esproprio. Il casolare diventerà luogo della memoria, dedicato al giornalista assassinato dalla mafia. “Per promuoverne la più ampia valorizzazione e fruizione pubblica”, dicono dalla Regione Sicilia. La prossima tappa è quella dell’apertura di un museo, dopo i lavori di restauro dell’immobile.