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Massacrato davanti ai figli, la moglie: “Aiutateci per il processo” | VIDEO

Iasen è stato ridotto in stato vegetativo per una banale lite condominiale. Ora che si è arrivati in aula, dopo due anni, la moglie Milena lancia un appello

Milena chiede aiuto nell'appello video qui sopra per affrontare il processo per l’aggressione per una banale lite condominiale che ha ridotto in stato vegetativo suo marito Iasen (entrambi i nomi sono di fantasia e il volto della donna è oscurato per proteggere i loro quattro figli).

La prossima udienza contro i tre presunti aggressori, tre fratelli anche loro dell’Est Europa ma di un altro Paese rispetto alla coppia, si terrà il 28 settembre. I tre, accusati di tentato omicidio e rimasti finora, per due anni, a piede libero hanno chiesto il rito abbreviato condizionato a una perizia medico legale su Iasen. Milena chiede l’aiuto di un medico per partecipare a questa perizia: chi volesse e potesse farlo può scrivere al loro avvocato, Mattia Alfano, all’email: avv.alfano@gmail.com.  

Abbiamo seguito passo passo questa storia drammatica dal 3 dicembre 2017 quando ve l’abbiamo raccontata con Nina Palmieri, nel servizio che vi riproponiamo in basso assieme agli altri articoli principali che abbiamo dedicato al caso.

A raccontarci la tragedia sono stati tre dei quattro figli, che dal balcone hanno assistito terrorizzati alla scena. Iasen, 40 anni, nel marzo 2016, dicono tra le lacrime, è stato pestato a sangue con “bastoni, mazze e spranghe di ferro”, come recita anche la richiesta di rinvio a giudizio.
 



Prima di essere ridotto nelle condizioni che vedete sopra nella foto con Milena, Iasen era un ex militare di un metro e novanta per 100 chili (inutile oscurato il suo volto, ci ha già pensato questa tragedia a renderlo irriconoscibile).

Il pestaggio è avvenuto per l’ultima di una lunga serie di liti, in un piccolo condominio, per il frastuono che arrivava alla famiglia di Iasen dal piano di sotto dove abitano i tre fratelli. L'uomo scende, alterato, per fermare una festa con tanto di gazebo che si teneva in cortile: da un diverbio si sarebbe passati suo massacro sistematico, prima all'aperto e poi dentro a un garage.

Dopo il servizio, vi abbiamo raccontato su questo sito di come la famiglia di Iasen abbia finalmente trovato un avvocato e dei vari passi che hanno portato al processo, dalla chiusura indagini alla richiesta di rinvio a giudizio, come anche di un'inquietante minaccia in ospedale. Il giorno della prima udienza, il 10 luglio scorso, in molti si sono presentati, come aveva chiesto dal nostro sito Milena, con una rosa bianca in mano, come segno di solidarietà alla famiglia.

Guarda qui sotto il servizio di Nina Palmieri e i gli articoli principali che abbiamo dedicato al caso.

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Massacrato davanti ai figli: gli articoli e il servizio

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