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Sergio Bramini, poche ore allo sgombero da casa

Lo sloggio di Bramini è fissato per il 18 maggio alle 14. Aumenta la solidarietà all'imprenditore, e c’è perfino chi pensa ad aiutare i suoi due cani

È previsto per domani 18 maggio alle 14 lo sgombero da casa di Sergio Bramini, l’imprenditore fallito nonostante avesse 4 milioni di euro di crediti mai pagati dallo Stato. Con Alessandro De Giuseppe abbiamo seguito e continueremo a seguire la sua vicenda e la lotta per impedire allo Stato di portargli via anche la sua abitazione a Monza. Tanti cittadini, imprenditori, e anche qualche politico, si sono uniti alla causa di Sergio. Ora, a poche ore dallo sloggio, interviene anche il presidente dell'Enpa di Monza, Giorgio Riva. Oltre alla famiglia dell’imprenditore, infatti, anche i suoi due cani rischiano di restare senza casa: un rottweiler e una femmina di pastore tedesco. Mentre per il primo Sergio sembra aver già trovato uno stallo, per il pastore tedesco ci ha pensato l’Ente nazionale per la protezione animali locale, che ha detto di essere pronta, in caso di necessità, ad accoglierlo. 

La solidarietà nei confronti di Bramini non finisce qui, anche un commerciante di Sant’Albino ha aperto le porte del suo magazzino per stipare arredi e suppellettili della casa di Bramini. Intanto, l’associazione San Giuseppe, un gruppo di imprenditori, ha lanciato una raccolta fondi per comprargli la casa ed evitargli così lo sgombero.

Noi abbiamo seguito l'incredibile vicenda di Sergio Bramini sin dall'inizio. Ci siamo fatti portavoce dell'appello dell'imprenditore di Monza ai ministri Minniti, Padoan, Calenda e Madia, insieme al primo ministro Gentiloni, con la speranza che sospendessero lo sloggio e cercassero una soluzione definitiva.

Abbiamo ottenuto una lettera, a firma del ministro dello Sviluppo economico Calenda e della Pubblica amministrazione Madia, rivolta al presidente della Regione Sicilia, ente da cui Bramini attende una percentuale importante di denaro per la sua attività di riciclaggio dei rifiuti.

Ecco le ultime tappe della sua storia. Avevamo seguito il caso Bramini con i due servizi della Iena Alessandro De Giuseppe “Quando lo Stato non paga i debiti” e “Quando lo Stato ti porta via tutto”.  Lo sgombero era previsto per il 16 aprile: avevamo seguito anche il sit-in convocato a Monza per cercare di fermarlo. In una giornata concitata e piena di colpi di scena che vi abbiamo raccontato anche in diretta via Facebook, lo sgombero era stato posticipato all’1 giugno.

Oltre il danno, poi è arrivata anche la beffa: lo sgombero è stato anticipato al 18 maggio, perché il primo giugno, a causa della Festa della Repubblica dell'indomani, le forze dell’ordine potrebbero essere sotto organico. Bramini intanto si è appellato anche alla neopresidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, visto che la sua casa è stata scelta come domicilio parlamentare dal senatore Gianmarco Corbetta (M5S).

Domenica 29 aprile è andato in onda un nuovo servizio di Alessandro de Giuseppe sul caso (con tanto di fuga di un giudice dalle sue domande).

Allo sgombero è prevista la presenza anche del leader della Lega, Matteo Salvini, oggi alle 20, invece, è atteso a casa Bramini Luigi Di Maio, il capo politico del M5S.

Domani, naturalmente, ci saremo anche con Alessandro De Giuseppe, per sostenere Sergio e combattere un'ingiustizia.

Sulla vicenda, il 24 aprile, il presidente del Tribunale di Monza, Laura Cosentini, ci aveva inviato i propri "Chiarimenti sulla vicenda giudiziaria del sig. Bramini", che potete leggere integralmente cliccando qui sotto.

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In precedenza, il 6 aprile, il presidente del Tribunale di Monza ci aveva mandato i propri "Chiarimenti sul servizio 'Quando lo Stato ti porta via tutto'". Potete leggere anche questi cliccando qui sotto.

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Qui sotto trovate tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato al caso Bramini.

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