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Aggiornamenti Iene.it: a processo i parenti "carcerieri" di nonna Maria

Segregata in casa a 94 anni. Con Nina Palmieri vi abbiamo raccontato la storia davvero incredibile di nonna Maria. Alcuni parenti sono stati rinviati a giudizio per sequestro di persona. Ecco tutti gli aggiornamenti dopo i nostri servizi raccontati da Giulia Innocenzi

NONNA MARIA, I SUOI PARENTI “CARCERIERI” VANNO A PROCESSO

Segregata in casa a 94 anni. Con Nina Palmieri vi abbiamo raccontato la storia davvero incredibile di nonna Maria. Il nipote Davide e la figlia Franca avrebbero infatti tenuta chiusa nonna Maria in casa, senza permettere alle altre figlie e ai nipoti di vederla. Fino a quando Nina palmieri non è intervenuta, portandole da lei. Quando nonna Maria, sola in casa, apre la porta e vede le sue nipoti trattiene a stento le lacrime. “Entrate, entrate”, dice commossa. E non è finita qui. Nonna Maria, infatti, non sarebbe stata privata solo degli affetti, ma anche della polizza vita e della pensione. La nonna è stata liberata quest’anno e dopo quattro anni ha potuto riabbracciare i suoi cari. Adesso Franca e Davide sono stati rinviati a giudizio per sequestro di persona. Magari capiranno tutto il male che hanno fatto a questa dolcissima nonnina!

 

CHICO FORTI, DI MAIO: “SEGUO CASO, OBIETTIVO È REVISIONE PROCESSO”

Il parlamento italiano interviene sul caso di Chico Forti, un nostro connazionale che da vent’anni si trova rinchiuso in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti, per l’omicidio di un uomo a Miami, come ci ha raccontato Gaston Zama. Un crimine che forse non ha mai commesso. Di questo caso prossimamente se ne occuperà anche il Parlamento: il 3 dicembre l’intera vicenda verrà discussa a Montecitorio. E il Ministro degli esteri Di Maio ha diffuso una nota in cui si legge: “l’obiettivo è ottenere dalle Autorità americane una revisione del processo o, in alternativa, la possibilità per il Signor Forti di poter scontare la sua pena in Italia, nel suo Paese, vicino ai suoi affetti.” Ma non è finita. Poco tempo fa ci ha scritto una ragazza che faceva parte della giuria che ha condannato Chico. “L’intero processo è stato una cazzata e molte informazioni in quell’aula di tribunale sono state nascoste”, ha raccontato. “Inoltre mi ricordo di essere stata bullizzata da parte degli altri giurati perché credevo riferito alla colpevolezza di Chico che ci fosse un ragionevole dubbio”. L’abbiamo sentita al telefono e presto vi faremo sentire cosa ci ha detto.

 

CASO NICOSIA E ANTIMAFIA: GIUSEPPINA OCCHIONERO PARLA MA CHIEDE IL SEGRETO

Nuovi dettagli sulla vicenda di Giuseppina Occhionero. Ismaele La Vardera si era occupato del caso, andando a parlare con la deputata renziana. Sembra che il suo collaboratore Nicosia abbia sfruttato il suo rapporto professionale con la deputata per portare messaggi ai mafiosi. Nei giorni scorsi la Occhionero è stata ascoltata dalla commissione Antimafia, ma ha chiesto di secretare il suo intervento. Ma non è finita! Sembra che Nicosia percepisse uno stipendio di appena 50 euro al mese. Un po’ poco rispetto ai 3mila euro stanziati per i portaborse!

 

GULOTTA, L'ERGASTOLANO INNOCENTE, FU TORTURATO DALLO STATO: “NESSUN RISARCIMENTO”

Giuseppe Gulotta per 22 anni è stato in carcere per un errore giudiziario. Tre anni fa è tornato in libertà e Giulio Golia l’aveva incontrato. Gulotta aveva confessato l’omicidio di due carabinieri trucidati nel sonno nella caserma di Alcamo Marina, in Sicilia. Ma secondo Olino, un carabiniere presente all’interrogatorio, quella confessione sarebbe stata estorta con le torture. “Ho assistito a schiaffi, minacce, finte esecuzioni, pistole puntate alla testa, tutte queste cose qui”, ha raccontato. “Finché non hanno ammesso di aver partecipato alla strage e firmato l’ammissione di colpevolezza”. Gulotta ha ricevuto 6 milioni e mezzo di euro di risarcimento per l’ingiustizia subita. Ha chiesto di essere risarcito anche per le torture ma non gli è stato riconosciuto nessun risarcimento perché le carte non mostrano il fatto dannoso. Quindi prima il governo lo risarcisce perché avrebbe confessato sotto tortura e poi non risarcisce le torture subìte? 

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