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David Rossi: suicidio o omicidio? 7 anni senza risposta. L'appello della figlia al Parlamento

Il 6 marzo 2013 il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena moriva volando giù dalla finestra del suo ufficio nel mezzo di una bufera mediatica, finanziaria e giudiziaria. Noi de Le Iene ci siamo occupati in prima linea di questo inquietante mistero d’Italia. La figlia Carolina Orlandi a Iene.it: “La proposta, voluta da tutti i partiti, c’è: perché il Parlamento non approva la commissione d’inchiesta?”

6 marzo 2013 – 6 marzo 2020. Tante, troppe domande sono ancora senza risposta sette anni dopo la morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena volato giù dalla finestra del suo ufficio nel mezzo di una bufera mediatica, finanziaria e giudiziaria e solo due giorni dopo aver comunicato ai vertici dell'istituto di voler andare a parlare con i magistrati che indagavano su Mps. Una domanda supera tutte: si è trattato di un suicidio, come il caso è stato archiviato dai giudici, o di un omicidio?

Noi de Le Iene siamo stati in prima linea per cercare di chiarire le molte, troppe ombre che sembrano addensarsi attorno a questa storia con i tanti servizi e lo Speciale di Antonino Monteleone (che al caso ha dedicato anche un libro “David Rossi. Una storia italiana. Il crack di una banca, la morte di un manager, l'ombra del Vaticano”) e Marco Occhipinti. E non ci arrendiamo nella ricerca della verità e delle risposte a tutte le domande che vi ripetiamo poi di nuovo, più in basso. Nel nome di David, della sua famiglia, della moglie Antonella Tognazzi e della figlia Carolina Orlandi.

L’APPELLO DELLA FIGLIA
Ormai è quasi un anno che la proposta per la commissione d’inchiesta sulla morte di David è stata firmata da tutte, e dico tutte, le forze politiche”, ci dice Carolina Orlandi in questo giorno. “È raro che accada, per questo ci era sembrata una grande notizia. Purtroppo però a oggi tutto è sfumato, non abbiamo più notizie da nessuno, per l’ennesima volta. Ci viene chiesto di avere pazienza perché è caduto il governo, ma una volta formatosi quello nuovo non è cambiato niente. Adesso poi, con l’emergenza del virus, che la cosa sia l’ultima delle priorità della politica lo capiamo anche da sole. Il fatto che non esca più niente sulla stampa da parte nostra, però, non significa che non stiamo lavorando. Più il tempo passa e più le cose sono difficili da gestire. In più, a differenza di ciò che dicono in molti, che ci siamo arricchite lucrando sulla vicenda, fino ad adesso abbiamo solo speso tanti soldi in perizie e avvocati (le persone sanno quante migliaia di euro possono volerci?), per avere sempre in mano un nulla di fatto. Da questo punto di vista siamo molto in difficoltà e non vi nego che ci sono stati momenti in cui guardandosi negli occhi abbiamo dovuto ammettere che senza soldi non potevamo proseguire”.

“Ma sono piccoli momenti di sconforto, rispetto alla determinazione che non ci ha abbandonato mai e che ci sta facendo cercare ogni tipo di soluzione per chiedere la riapertura del caso con elementi che non possono più passare inosservati (pensavamo di averne già abbastanza, ma non sono evidentemente bastati)”, prosegue. “Ci sono dei grandi professionisti che stanno lavorando insieme a noi con questo scopo. Intanto continuiamo ad aspettare risposte rispetto a una proposta che tutte le forze politiche condividevano ma che, ancora una volta, non è stata portata in fondo. Della giornata di oggi rimane il pensiero della cosa che conta di più, il ricordo vivo di David che è in tutto ciò che ci circonda e che è l’unica cosa che non potranno mai toglierci”.

LA COMMISSIONE PARLAMENTARE
Alla Camera, come vi abbiamo raccontato quest’estate, è stata presentata infatti una proposta di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul caso sottoscritta da esponenti di tutti i partiti. Non è ancora partita, ma il primo firmatario, Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia è fiducioso. “Confido che entro l’estate si possa votarne l’istituzione”, dice a Iene.it. “Il momento per l’Italia è ovviamente difficile, ma spero che si possa raggiungere comunque anche questo importante obiettivo”.

“Pur precisando che ovviamente non sono un medico legale o un avvocato, credo che David Rossi non si sia suicidato”, prosegue il deputato. “Credo che, soprattutto grazie ai servizi de Le Iene come è scritto anche nella Proposta di inchiesta parlamentare, ormai sia chiaro che ci sono troppe cose che non tornano. A questo punto è importante che anche il Parlamento conosca le carte e renda fruibile a tutti più verità possibile su questa storia”.

La proposta cita i punti principali della nostra inchiesta, appena riassunti, fino ad arrivare alle clamorose rivelazioni di Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, la banca del Vaticano: tra tangenti, omicidi e molto altro, le sue dichiarazioni sono a dir poco esplosive.

Qui sotto trovate il testo integrale della proposta di inchiesta parlamentare quando è stata depositata (basta cliccare per leggerla) e la lista dei firmatari aggiornata a oggi.

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LE DOMANDE
In fondo a quest’articolo potete ritrovare tutti i nostri servizi principali e lo Speciale, che vi riproponiamo anche sopra. Prima vi riassumiamo però alcune delle altre fondamentali domande che, 7 anni dopo la scomparsa di David, restano ancora senza risposta nella ricostruzione. Oltre a quella fondamentale su chi abbia davvero provocato la sua morte.  

Chi ha malmenato David Rossi nel suo ufficio, prima della caduta mortale, in uno degli edifici più sorvegliati di Siena e d'Italia dentro alla banca Monte dei Paschi? Da chi si sentiva minacciato il capo della comunicazione Mps quel giorno in cui è precipitato dalla finestra? Perché la sua caduta è così strana, di spalle e con un'anomala e inspiegabile assenza di rotazione?

Cos'è quello che sembra un oggetto che cade dalla finestra di David Rossi, dopo che il manager è già volato giù? Potrebbe essere il suo orologio come ipotizzato dai familiari del manager? Se sì, chi l’ha lanciato mezz’ora dopo la sua caduta?

Perché nessuno ha chiamato i soccorsi per più di un'ora prima che la figlia Carolina arrivasse in banca per capire che fine aveva fatto David? Chi ha spostato gli oggetti nel suo ufficio dopo la caduta e prima che arrivasse la polizia scientifica?

Chi è l'uomo che entra nel vicolo con un cellulare all'orecchio, come si vede dal filmato di una telecamera di sorveglianza, quando David Rossi è già riverso a terra, guarda nella sua direzione e poi se ne va senza chiamare i soccorsi?

Perché i pm non hanno richiesto i tabulati delle celle telefoniche in funzione in quelle ore nella banca e nelle zone limitrofe, per capire chi era transitato in quell’area, quanto si era fermato e quando è andato via e se in quei momenti era al telefono e con chi?

Perché i pm che avrebbero dovuto indagare su tutte le ipotesi, anche su quella dell'omicidio, non hanno mai richiesto le registrazioni di tutte le telecamere di videosorveglianza in funzione quel giorno dentro e fuori la banca?

Perché non hanno analizzato i vestiti che David Rossi indossava quella sera, i fazzoletti sporchi di sangue ritrovati nel cestino del suo ufficio e perché non hanno ricercato tracce di dna estraneo a David sul suo corpo, nonostante fossero ben visibili numerosi segni incompatibili con la caduta e invece compatibili con una colluttazione?

Perché il pm Aldo Natalini ha ordinato la distruzione di quei fazzoletti sporchi di sangue senza che ancora fosse stata decretata l’archiviazione richiesta dai pubblici ministeri e quindi formalmente ancora ad indagini in corso? Che fine ha fatto uno dei cellulari di David che tutt'oggi sembra mancare all'appello?

È un caso che David Rossi sia volato dalla finestra proprio due giorni aver comunicato all'amministratore delegato della banca Fabrizio Viola che sarebbe voluto andare a parlare con i magistrati? Cosa voleva dire ai pm?

festini a luci rosse di cui ha ipotizzato l'esistenza l'ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini hanno a che fare con la scomparsa di David Rossi e con le indagini relative alla sua morte?

Ecco qui sotto lo Speciale e gli articoli e i servizi principali che abbiamo dedicato al caso David Rossi.

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