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News | di Matteo Gamba |

Assalti al frigo e pandemia, Massimo Ammaniti: è allarme bulimia e anoressia per le ragazze

“Il cibo è al centro della giornata, è diventato l’unica gratificazione e questo ha fatto aumentare, durante la pandemia, i disturbi alimentari nelle adolescenti e nelle più giovani”. L’allarme arriva dalla voce autorevole dello psicoanalista dell’età evolutiva Massimo Ammaniti. Che in questa intervista ci spiega i motivi di questa crescita e i segnali di cui preoccuparci

Bulimia e anoressia sono aumentate tra le ragazze durante la pandemia. Con una dinamica di tipo nuovo tra ‘assalti al frigorifero’ e cibo al centro delle giornate”. Per affrontare questo fenomeno ci siamo rivolti alla voce autorevole dello psicoanalista dell’età evolutiva Massimo Ammaniti, dopo aver parlato in questi giorni con gli esperti di come sarà il dopo pandemia e di crescita oggi di rischio suicidi, ansia e consumo di droga e alcol (qui trovate i link, sotto gli articoli).

Perché sono coinvolti anche i disturbi legati al cibo?
“Il problema colpisce soprattutto i giovani. Il 90% sono ragazze, più a rischio tra i 13 e i 14 anni ma anche dopo, tra i 21 e i 22. I problemi ‘classici’ sono legati al corpo, alla sua maturazione, a quella sessuale e al passaggio dall’infanzia al mondo adulto. In questo periodo si sono aggiunti nuovi elementi”.

Quali?
“Innanzi tutto l’isolamento sociale e la rinuncia forzata a scuola, gruppo, prime esperienze sentimentali, che sono fondamentali per lo sviluppo anche cerebrale. Le relazioni si sono rarefatte e hanno perso il corpo, sono diventate immateriali e virtuali. In mezzo a giornate vuote il cibo con la sua materialità restituisce un senso di esserci con il corpo”.

C’entrano i frigoriferi sempre pieni dell’era coronavirus?
“Sì, sono aumentate le ‘abbuffate’ e le crisi di bulimia con successivo vomito autoindotto. Il mangiare è diventato l’unica gratificazione forte, è al centro della giornata, delle conversazioni a partire da quella corsa alle scorte in frigorifero del primo lockdown. È il ‘pieno’ di fronte al vuoto sociale, il sapore predominante della vita, quello che le può dare un senso in maniera distorta. Sono i dolci in questo a scatenare i desideri più grandi”.

Preoccupa di più la bulimia dell’anoressia?
“Sono intrecciate, preoccupano entrambe. Parliamo di vari episodi giornalieri di abbuffate patologiche, in cui si mangia di tutto e si va a vomitare di nascosto in bagno. Dopo si innescano, oltre ai danni al fisico, autolimitazioni per punirsi. Non si mangia più durante i pasti e, di notte e nei momenti di vuoto in genere, parte l’assalto al frigorifero”.

Cosa deve fare un genitore?
Controllare i segni lasciati in bagno o nel frigo e il malessere generale dei figli. In caso di segnali importanti bisogna rivolgersi a uno specialista. Come genitori va cercato il dialogo ma con la distanza giusta, non lontani ma nemmeno troppo vicini perché si è parte del problema e perché le ragazze fanno fatica a parlarne in casa, soprattutto con la mamma. Uno dei problemi recenti sta proprio nel vivere dipendenti dalla famiglia, gli adolescenti invece devono e vogliono vivere in autonomia la loro età. Per questo servirebbero più punti d’ascolto, reali e via web, a cui si possono rivolgere direttamente, da soli”.

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