L’Isis ha comunicato una settimana fa, con un messaggio su Telegram, di aver “ucciso il crociato italiano”, nel corso della battaglia a Baghuz, l’ultima roccaforte dei miliziani di Al Baghdadi in Siria appena caduta.
Quel “crociato” è Lorenzo “Tekoser” Orsetti, un 33enne fiorentino che abbiamo sentito in un audio messaggio il giorno prima di ripartire per il fronte di Baghuz. Lorenzo ci aveva parlato della battaglia in corso per 5 suoi compagni torinesi, per cui la Procura di Torino ha chiesto la sottoposizione al regime della sorveglianza speciale reputandoli “socialmente pericolosi”. La loro colpa? Aver combattuto in Siria il terrorismo dell’Isis.
Nina Palmieri ha incontrato due di quei 5 ragazzi, che a giorni attendono di conoscere l’esito di questa procedimento, che potrebbe cambiare per sempre le loro vite. “Saremmo espulsi dalla nostra città”, spiega Davide, “dovremmo risiedere in un’altra città, dalla quale poi non potremmo neanche più uscire. Ci verrebbe revocato il passaporto e annullata la patente, e inoltre non potremmo uscire nelle ore notturne e riunirci con più di due persone”.
E dire che, quelle stesse forze curde in cui i 5 hanno combattuto in Siria, sono all’interno di una coalizione antiterrorismo sostenuta anche dall’Italia. Un vero paradosso, drammaticamente importante per le vite di questi 5 ragazzi.