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Pedofilia, Diego: “Il cardinale Sepe ascolterà un'altra vittima”

L'incontro con l'arcivescovo e la lotta contro gli abusi di don Silverio: “Se il Papa non mi riceve, sono pronto allo sciopero della fame”

“Sono rimasto sorpreso, ho trovato il cardinale molto aperto e disponibile ad ascoltarmi. Non era stato informato di tutto. L’ho visto choccato di fronte al mio racconto, anche se resto deluso dalla richiesta di presentare nuove prove. Comunque è molto importante che Sepe abbia accettato di ascoltare un’altra vittima di quel prete”.

Diego, che ci ha raccontato di essere stato vittima di abusi sessuali, a 13 anni a Ponticelli (Napoli), dal suo insegnante di religione don Silverio, è riuscito finalmente a incontrare il cardinale Crescenzio Sepe. Avevamo raccontato in onda la sua storia il 7 marzo in un servizio di Pablo Trincia. Diego aveva parlato di abusi sistematici con “rapporti sessuali completi, 2-3 volte la settimana per 3 anni e mezzo” subiti 30 anni fa, che hanno segnato la vita a lui e a altre giovani vittime. La nostra inchiesta era partita in contemporanea con la richiesta di Papa Francesco di far luce sul suo caso. Da allora non abbiamo mai smesso di seguire la sua ricerca di giustizia, che è diventata per lui ragione di vita.

Diego (il nome è di fantasia) lamenta da anni lo scarso ascolto che avrebbe ricevuto in passato dalla Curia napoletana. Con una sorta di blitz ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto, assieme alla moglie, dall’arcivescovo metropolita di Napoli. “Ho detto che se don Silverio non è un pedofilo allora mi deve denunciare, visto che lo sto raccontando in pubblico da tempo. Sarebbe l’unica occasione, dato che ormai è passato troppo tempo da quegli abusi, per portare tutto in un Tribunale”.

Sepe ha promesso nuovi incontri ma Diego vuole incontrare direttamente il Papa. Ha chiamato in Vaticano e se entro una decina di giorni non riceverà una risposta inizierà uno sciopero della fame. La sua, dice, è “una battaglia per tutti” perché “se perdo io”, ripete, come ci aveva detto in un’intervista, “nessuno denuncerà più gli abusi dei preti”.

Don Silverio, nel frattempo, si era trasferito al Nord, a Montù Beccaria (Pavia), dove, sotto il falso nome di don Saverio, continuava tranquillamente a fare il catechista. È bastato che il nostro servizio del 7 marzo andasse in onda perché il sacerdote facesse perdere di nuovo le sue tracce. Tra le proteste delle mamme del paese, che hanno scritto anche una lettera a Papa Francesco.

Guarda qui sotto il servizio del 7 marzo di Pablo Trincia "Accusa di Pedofilia: come indaga la Chiesa?".

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