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Bullismo, confessano le sei ragazze che hanno pestato Mariam

A distanza di più di un anno, confessano le sei bulle che hanno aggredito Mariam Moustafa a Nottingham (Inghilterra). Due di loro avevano già confessato. Noi de Le Iene vi abbiamo raccontato per primi la storia di questa ragazza di origini egiziane nata e cresciuta in Italia, che in seguito al pestaggio ha avuto un malore che le è stato fatale

Le sei ragazze indagate per la morte di Mariam Moustafa confessano le proprie responsabilità nel pestaggio della giovane. Il 20 febbraio 2018 Mariam, ragazza di origini egiziane nata in Italia e cresciuta a Osta, viene aggredita da una banda di bulle a Nottingham, in Inghilterra. Verrà ricoverata in ospedale il giorno dopo il pestaggio.

I medici la sera dell’aggressione rimandano a casa la ragazza, che oltre ad essere stata brutalmente pestata, soffriva di una grave malformazione cardiaca dalla nascita. Mariam aveva paura, come dice anche in un video postato sui social, che potete vedere nel servizio di Pablo Trincia che vi riproponiamo sopraÈ morta il 14 marzo, dopo tre settimane di coma. La sua storia è stata raccontata per la prima volta su questo sito da Pablo Trincia e poi subito dopo con un servizio tv.

Le sei ragazze sotto processo per l’aggressione sono di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Due di loro avevano già confessato, dichiarandosi colpevoli, a settembre 2018. A distanza di oltre un anno, adesso tutte le sei ragazze coinvolte nell’aggressione confessano, a vario titolo, le loro responsabilità nel pestaggio.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti britannici, il gruppo aveva preso di mira Mariam con insulti razzisti e minacce, passando poi all’aggressione fisica. Il pestaggio avrebbe causato alla ragazza un malore che l’avrebbe portata alla morte. “Il medico legale del tribunale di Nottingham ha stabilito che Mariam è morta per cause naturali”, ha detto arrabbiato il papà di Mariam, Hatim Moustafa, in un video pubblicato il 14 marzo scorso sul nostro sito. “Se Mariam non fosse stata brutalmente picchiata da sei ragazze in mezzo alla strada sarebbe morta ugualmente e naturalmente o c’è qualcosa che non va?”, ha chiesto. Per questo, rivolgendosi al governo italiano, ha lanciato il suo appello: “Voglio che un medico legale italiano e la prefettura di Roma esaminino le carte che abbiamo in mano, per stabilire se tutti i passaggi fatti in ospedale sono corretti e non hanno sbagliato nulla. Oppure se c’è qualcosa che non va”.

Mariam si era trasferita in Inghilterra da 4 anni. È stata pestata su un autobus dal gruppo di ragazze che l'avevano presa di mira da tempo. Un'aggressione simile c’era già stata nell’ agosto 2017 da parte della stessa banda di bulle, mentre si trovava con la sorella in un parco: le avevano rotto una gamba. Questa volta l'aggressione è stata filmata dalle stesse bulle e poi è finita su Internet.

Le sei ragazze che hanno confessato saranno chiamate a comparire davanti al giudice per il processo, ma la data non è ancora stata fissata ufficialmente.

Hatim Moustafa, dopo la notizia della confessione, è amareggiato: “Nessuno ci ha informato della confessione di tutte le ragazze, questa è l'ennesima mancanza di rispetto nei confronti della nostra famiglia. La giustizia britannica sta fallendo con il caso di nostra figlia, lo dimostra anche il fatto che non sappiamo nulla delle varie udienze e apprendiamo tutto solo dopo, dai giornali inglesi. Finora abbiamo visto solo errori e negligenze».

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