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Bullismo, svolta nell'omicidio di Mariam: confessano due ragazze

La ragazza italiana di origine egiziane è morta a marzo a Nottingham, in Inghilterra, dopo essere stata aggredita a calci e pugni. Noi de Le Iene abbiamo dato per primi la notizia e seguito tutto il caso. “Contento, almeno per il processo”, il padre Hatim

Confessano e si dichiarano colpevoli due delle sei bulle accusate dell’aggressione a calci e pugni che ha provocato la morte di Mariam, la ragazza italiana 18enne di origini egiziane morta a Nottingham in Inghilterra, di cui vi abbiamo parlato per primi noi de Le Iene. Da allora abbiamo seguito ogni tappa del caso.

Le sei ragazze sono comparse oggi per la prima volta davanti alla corte dopo essere state accusate formalmente il 27 agosto. Si tratta di 5 minorenni (per la legge britannica la loro identità non può essere rivelata), la sesta è Mariah Fraser, 19enne.

A confessare di aver partecipato all’aggressione sono due ragazze di 15 e 17 anni. Per loro entro un mese arriverà la sentenza. Una quindicenne si è proclamata innocente, mentre le altre due minorenni e Mariah Fraser hanno chiesto e ottenuto un rinvio della dichiarazione al 25 ottobre.

Si è rotto dunque quel muro di omertà nel gruppo e tra le bande della città che ha circondato finora la vicenda. Sul nostro sito, dopo il servizio di Pablo Trincia di marzo, che vi riproponiamo qui sotto assieme a tutti gli articoli che abbiamo dedicato al caso, abbiamo ospitato quest’estate, anche in videol’appello del padre Hatim che chiedeva giustizia. Poco era sembrato muoversi per troppo tempo nelle indagini.

Oggi Hatim, che abbiamo appena sentito al telefono, può dirsi almeno “contento”. “Spero che mia figlia possa vere almeno giustizia”, dice.

Sfoglia nella gallery qui sotto le foto del servizio di Pablo Trincia.

Bullismo: Mariam, la ragazza italiana uccisa in Inghilterra. Le foto del servizio

 
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Mariam era stata ricoverata il 21 febbraio scorso, il giorno dopo il pestaggio. I medici la sera prima l’avevano rimandata a casa, con un errore grave. È morta il 14 marzo dopo tre settimane di coma. La sua storia è stata raccontata per la prima volta su questo sito dalla Iena Pablo Trincia e poi subito dopo con il servizio tv.

Era stata pestata su un autobus da un gruppo di ragazze che l'avevano presa di mira da tempo. Un'aggressione simile c’era già stata nell’ agosto 2017 da parte della stessa banda di bulle, mentre si trovava con la sorella in un parco: le avevano rotto una gamba.

Mariam Moustafa, di origini egiziane, era nata in Italia e cresciuta a Ostia. Si era trasferita in Inghilterra con la famiglia da 4 anni. Soffriva di una malformazione cardiaca dalla nascita. 

Mariam aveva paura, come dice anche in un video postato sui social, che potete vedere nel servizio di Pablo Trincia qui sotto. L'aggressione a calci e pugni era stata filmata dalle stesse bulle e poi era finita su Internet. Potete vedere anche questo video nel servizio. 

Guarda qui in basso il servizio di Pablo Trincia e gli articoli principali che abbiamo dedicato al caso di Mariam.

 

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