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Furbetti dei rifiuti: dopo Le Iene, la raccolta migliora | VIDEO

Con Filippo Roma e Marco Occhipinti vi abbiamo raccontato la presunta truffa degli operatori di Roma Multiservizi, che beggiavano di notte a negozi chiusi. Dopo le nostre inchieste sono successe tante cose, a partire dal fatto che Roma Multiservizi e AVR hanno ripreso a raccogliere con maggiore puntualità e regolarità. E anche sugli stipendi c’è una bella notizia

Con Filippo Roma e Marco Occhipinti abbiamo scoperto e raccontato la truffa dei cosiddetti “furbetti della raccolta rifiuti”.

Alcuni testimoni ci hanno raccontato come funzionava il meccanismo portato avanti da diversi operatori di Roma Multiservizi, che per conto di Ama si occupa della raccolta dei rifiuti delle utenze di negozi, bar, ristoranti: gli operatori, a negozi chiusi, beggiavano con un palmarino il codice a barre all’esterno dei locali per segnalare il loro passaggio, ma allo stesso tempo non ritiravano i rifiuti, permettendo comunque all’azienda di incassare i corrispettivi pagati da Ama per il servizio.

Un’abitudine, a quanto racconta un operatore anonimo della Roma Multiservizi, che non era una libera iniziativa degli addetti alla raccolta, ma una precisa direttiva di certi dirigenti, che in alcune chat Whats App spingevano gli operatori a ‘sparare’ velocemente con il palmarino, senza farsi troppi problemi.

Dopo i nostri servizi a Roma è successo un po’ di tutto.

A partire dall’indagine che ha coinvolto, per truffa e frode delle forniture pubbliche, Maurizio Raponi, l’ex generale della guardia di finanza a capo di Roma Multiservizi.

La Iena Filippo Roma è andata da lui dopo che, qualche giorno fa, Roma Multiservizi aveva annunciato di essere costretta a tagliare del 30% gli stipendi dei 6.000 dipendenti della società.

“Noi abbiamo sempre pagato lo stipendio, lo pagheremo anche questa volta”, ha esordito Raponi cercando di allontanarci da lì. “Noi rispettiamo il lavoro dei nostri dipendenti perché il lavoro dei nostri dipendenti per noi è sacro”. Talmente sacro che Raponi ha deciso di tagliare del 30% gli stipendi, e  anche al personale che non si occupa affatto della raccolta dei rifiuti...

Come a Barbara Nasso, che si occupa di assistenza al trasporto scolastico: “Io su quello stipendio là ci contavo perché ho delle cose da pagare, noi che c’entriamo?”. Le fa eco Eliana Ferrere, addetta alla pulizia dei treni. “Mi hanno tagliato 420 euro, so’ un sacco de soldi. Ho una scadenza di 500 con una finanziaria perché se no gli devo dare il doppio, due figli da mantenere, un marito che mi è morto: già sono stipendi che non ci vivi assolutamente, se te tolgono pure il 30% alla fine…”.

Alcuni di questi dipendenti, addirittura, non vogliono essere inquadrati in faccia. Come una bidella di un asilo nido: “Ho paura, perché comunque nell’azienda non c’è un clima tanto disteso ti possono spostare dal plesso dove lavori, non ti fanno fare più le ore di straordinario. Noi non c’entriamo niente noi e non è giusto che non viene pagato quello che abbiamo fatto. Dobbiamo mangiare, chi mi mantiene?”.

Ma a cambiare, questa volta in positivo, sono state anche altre cose.  Parliamo soprattutto della raccolta porta a porta effettuata da AVR, di cui i commercianti denunciavano disservizi cronici nell’ultimo anno e nessuna risposta ai loro numerosi reclami.

“Dopo il vostro servizio sono passati il primo giorno, 10 volte, il secondo 8, il terzo giorno 7, però va beh adesso c’è un servizio più efficiente”, spiega un esercente romano. “È passato anche il responsabile dell’Ama per il primo municipio, mi ha dato il suo numero personale e mi ha detto ‘Marco qualsiasi cosa tu abbia bisogno puoi chiamare me’”.

Marco Moretti, negoziante di via dei banchi vecchi, spiega: “Passano tutti i giorni, funziona alla grande finalmente, grazie anche a voi”.

E in effetti, proprio come testimoniano i commercianti del centro, negli ultimi mesi non si erano visti mai tanti camioncini in giro a ritirare i rifiuti dei negozianti come in questi giorni… e non solo quelli della Multiservizi, e quelli di Avr, ma anche delle altre due ditte adibite alla raccolta dell’immondizia dei commercianti romani.

Non ci sono buone notizie, tuttavia, rispetto al ruolo della sindaca Virginia Raggi in tutta questa vicenda.

La Raggi, inizialmente, era sembrata cadere dal pero: “Questa segnalazione che lei mi fa io la approfondisco, questa è una truffa”.

Appena avvertita da noi di questa presunta truffa, infatti, aveva subito avviato un’inchiesta interna, ringraziandoci con un post su Facebook, anche se in seguito siamo stati maltrattati dai suoi fan al raduno nazionale dei 5 stelle a Napoli, che ci hanno fisicamente impedito di farle qualche domanda. E quando quella domanda gliel’abbiamo fatta, Virginia Raggi si è a tal punto arrabbiata che, con un nuovo post su Facebook, ci ha accusato di aver fatto… “l'ennesimo servizio evidentemente diffamatorio e falso”.

Ma non è che la sindaca se la prende con noi perché l’ultima volta che l’abbiamo incontrata l’abbiamo presa “in castagna”? Il consigliere comunale Alessandro Onorato infatti, ci aveva segnalato che nel contratto di servizio tra Roma Capitale e Ama è previsto un organismo di controllo che deve valutare il servizio della gestione dei rifiuti e quanto il Comune la debba effettivamente pagare. Una commissione che, ci dice Onorato, non era stata ancora nominata. Ma come, proprio quando la sindaca era la delegata ai rifiuti, la commissione tecnica di controllo il Comune non l’ha per niente nominata? Per la Raggi, quando eravamo andati a chiedere conto, la commissione era stata nominata e stava già lavorando. “Credo di sì, perché è una... commissione che devono istituire gli uffici e ama quindi immagino che sia stata istituita e stia lavorando”.

Dopo il nostro ultimo incontro con Virginia Raggi abbiamo scoperto che non era come ci diceva la sindaca. Onorato ci aveva spiegato: “Non è vero perché quando tu l’hai intervistata la commissione tecnica di controllo non c’era, l’hanno nominata il giorno dopo evidentemente in fretta e furia, come per magia, dopo la vostra intervista hanno velocizzato. Sarebbe quindi da chiedere alla Raggi: ‘Ma in questi mesi senza la commissione tecnica prevista dal regolamento, dal contratto di servizio, chi ha controllato l’ama? In base a quale strano meccanismo avete dato centinaia di milioni di euro perché tanti sono stati dati all’Ama…’”.

Filippo Roma decide poi di tornare dal Presidente di Roma Multiservizi, Maurizio Raponi, per chiedergli del taglio indiscriminato degli stipendi al suo personale.

Ma lui, dopo aver provato a mandarci via senza rispondere e chiedendo ai suoi di chiamare la forza pubblica, accusa: “Se ci fosse stata un’intervista fatta in tutti… secondo i crismi, questo sarebbe successo? Lei è venuto nel mio ufficio, ha fatto una pseudo intervista, la poteva fare?”

Insomma, se i dipendenti di Roma Multiservizi, anche quelli che non c’entrano niente con la raccolta dei rifiuti, avranno gli stipendi decurtati, sarebbe colpa della nostra intervista….

E ha precisato: “I nostri dipendenti devono stare tranquilli, è un ritardo, anche l’anno scorso. Gli stipendi sono al sicuro… La società ha sempre pagato qualche volta, in crisi di liquidità ha pagato un po’ in ritardo… Io so solamente che gli stipendi come sempre saranno pagati  per intero… con una certa gradualità come è successo anche l’anno scorso”

“Al 100%, gli darete al 100% gli stipendi?”, chiede Filippo Roma. E Raponi risponde: “Questo lo può chiedere all’amministrazione…”

Sarà forse il nostro pressing con il Presidente, sarà lo sciopero annunciato per venerdì, sarà che hanno capito che l’hanno fatta grossa, ma proprio due giorni fa è arrivata una bella notizia: ai lavoratori è arrivato il 21 per cento della parte di stipendio di settembre che era stata tagliata e Roma Multiservizi ha assicurato ai sindacati che arriverà anche quel 9% che ancora manca.

Guarda qui sotto tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato alla vicenda.

 

La Grande monnezza: i furbetti della raccolta dei rifiuti a Roma

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