Nuovi elementi sul caso Raciti, Le Iene sentite in procura | VIDEO
"Messi a disposizione tutti i dettagli in qualità di testimone", racconta il nostro Ismaele La Vardera, sentito questa mattina dal capo della procura di Catania che dopo i nostri servizi con nuove testimonianze ha aperto un nuovo fascicolo sulla morte dell’ispettore capo della polizia Filippo Raciti nel 2007
“Ho raccontato e ho messo a disposizione tutti i dettagli del caso Raciti in piena e totale collaborazione”. Ismaele La Vardera è stato sentito questa mattina dal capo della procura di Catania, che dopo i nostri servizi con nuove testimonianze ha aperto un nuovo fascicolo sulla morte dell'ispettore capo della polizia Filippo Raciti, durante gli scontri con gli ultras a seguito della partita di calcio Catania-Palermo avvenuti il 2 febbraio 2007.
"Abbiamo fornito tutto quello che sapevamo in qualità di testimoni", dice La Vardera che da qualche settimana sta seguendo per Le Iene questa nuova inchiesta (in fondo all'articolo trovate tutti i servizi). Al centro degli approfondimenti ci sono anche le ultimissime importanti testimonianze che potrebbero dare una possibile lettura diversa al tragico episodio in cui è morto l'ispettore capo.
E se la causa della morte fosse stata un incidente? "Mio padre era un collega del padre di Filippo Raciti", ci ha detto una delle ultime testimoni che abbiamo incontrato nel servizio di giovedì scorso che trovate anche qui sopra. "Il papà dell'ispettore gli disse che gli era stato detto a lui direttamente che effettivamente il figlio non era stato ammazzato da Antonino Speziale ma da quella famosa retromarcia del Discovery". Al centro della possibile attenzione c'è l'ipotesi dell'investimento da parte dell'auto di un collega, alternativa alla ricostruzione processuale.
Per questa morte è stato condannato infatti a 8 anni di carcere in via definitiva Antonino Speziale, all'epoca 17enne, per aver ucciso l'ispettore capo colpendolo durante gli scontri con un sottolavello. Speziale sta scontando gli ultimi mesi della pena, la nostra inchiesta si chiede se siamo davvero sicuri che il colpevole sia davvero lui.
Qui sotto, ecco tutti gli ultimi servizi che abbiamo pubblicato sul caso.