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Genova: 43 morti. L'allarme dei tecnici a luglio: “Elementi di disagio"

Sale il bilancio delle vittime mentre si celebrano i funerali di Stato, rifiutati da venti famiglie. Una testimone diretta racconta il crollo del ponte dell’autostrada. Ed emerge un incontro di 27 giorni fa che evidenziava criticità e prometteva interventi proprio sui cavi, prima ipotesi di lavoro come causa della tragedia. “Chiesti invano controlli 24 ore su 24”

L’allarme è stata dato a luglio, e non ascoltato, 27 giorni prima del crollo del Ponte Morandi dell’autostrada A10 a Genova del 14 agosto, che conta ora 43 vittime, mentre i soccorritori continuano a scavare tra lamiere e macerie.

Il Corriere della Sera racconta di un incontro del 18 luglio tra i comitati dei cittadini della zona del ponte e i tecnici di Autostrade. C’è Mauro Moretti, responsabile degli interventi di Autostrade per l’Italia e consiglieri comunali di tutti i colori politici della Commissione per lo sviluppo e delle vallate. La Procura di Genova ha disposto l’acquisizione immediata degli audio proprio di questo incontro.

“Ci sono elementi di disagio sulla parte esterna", dice Moretti, che parla anche delle cause della debolezza strutturale del viadotto, accennando a lavori che sarebbero dovuti cominciare anel prossimo ottobre.

“L’opera è un po’ come il corpo umano, dobbiamo farci passare qualcuno che evidenzia mali o danni dei quali si cominciano a vedere i primi segni. Per questo è previsto un intervento molto importante in futuro, che andrà a risarcire il danno subito e i danni di possibile e futura generazione per quanto riguarda le opere di sostegno, quindi gli stralli, ovvero i tiranti, che lavorano all’inverso rispetto a quello che è il normale funzionamento delle strutture, e questo nel tempo ha generato grazie all’azione, vuoi del carico, vuoi degli agenti esterni, necessità di manutenzione".

Già gli stralli, i cavi tiranti d’acciaio del ponte. La rottura di uno strallo è un’ipotesi molto seria su cui indagare” ha detto ieri il docente universitario Antonio Brencich, membro della commissione Trasporti e Infrastrutture istituita dal ministero per accertare le cause del crollo. Lo stesso che già nel 2016 aveva scritto: "Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l'aumento dei costi di costruzione preventivati".

Su questo punto c'è anche la testimonianza diretta di una donna, Maria Marangolo, infermiera, che ha assistito al crollo dalla fermata di un autobus : "Ho visto i tiranti spezzarsi spezzarsi contemporaneamente, poi sono caduti sulla carreggiata, l'hanno fatta salire in alto e dopo si è spezzata. Erano le 11.36, perché ho ancora il messaggio di richiesta di aiuto che ho inviato a un amico ed era di un minuto più tardi. Tutto sarà durato al massimo 15 secondi".

Stefano Della Torre, direttore del dipartimento di Architettura e ingegneria delle costruzioni dell’Università di Milano e coordinatore dello studio consegnato ad Autostrade nello scorso ottobre sul pilone 9, quello che è poi crollato e sul quale dovevano essere fatti i nuovi interventi di rinforzo, racconta invece come è andata dopo l’ allarme inascoltato.

"Ci era stato detto che si trattava di un lavoro urgente. Noi abbiamo osservato che c’erano comportamenti anomali di quella particolare struttura, all’interno della quale a nostro avviso erano presenti forti criticità. Per questo avevamo suggerito la necessità di un ulteriore approfondimento diagnostico. E avevamo consigliato un monitoraggio continuo 24 ore su 24, a partire dal momento della consegna della nostra relazione. Questo è un punto critico, perché per noi era opportuno partire da subito. Purtroppo non è stato così".

Oggi si celebrano i funerali di Stato per le vittime. Venti famiglie li hanno rifiutati.

Qui in basso articoli, video e foto raccontano la tragedia.


 

Strage a Genova, crolla ponte dell'autostrada: articoli, video, foto

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