Genova: "10-20 dispersi". “Revoca concessione a Autostrade”, poi i dubbi
Dopo il crollo del ponte dell'autostrada A10, continuano le ricerche, tra i pericoli per un pilone. Il procuratore Cozzi precisa il numero dei morti (38) e dei dispersi. Il governo dichiara di voler togliere la concessione al gruppo che fa capo alla famiglia Benetton. Poi però spuntano divisioni interne. Video e foto raccontano la tragedia
Due giorni dopo il crollo di parte del Ponte Morandi dell’autostrada A10 a Genova, continuano i soccorsi e la ricerca delle vittime (38 per ora quelle accertate), resi difficili da macerie e lamiere cadute e da un pilone, mentre il dibattito politico si concentra sulla volontà del governo di revocare la concessione ad Austotrade per l'Italia dopo la tragedia e sulle divisioni interne all'esecutivo emerse in un secondo tempo.
I morti accertati sono 38, Ma, sapere il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi: "Ci potrebbero essere ancora 10-20 persone disperse".
Le ricerche dei corpi e di eventuali superstiti continuano ma sono rese difficili da un pilone del ponte che potrebbe crollare sui soccorritori.
C’è poi il dramma degli sfollati: sono 664 le persone, ovvero 331 famiglie, che hanno dovuto abbandonare le loro case. Senza la speranza di poterci tornare perché verranno demolite.
Ad annunciare l'intenzione della revoca della concessione a Autostrade per l'Italia è stato il premier Giuseppe Conte: "Non possiamo aspettare i tempi della giustizia". Autostrade ha rivendicato la propria correttezza e si è detta pronta alla “ricostruzione del viadotto in cinque mesi”.
Il gruppo Atlantia, che controlla Autostrade per l’Italia e ha come azionista di riferimento la famiglia Benetton, mentre il titolo è crollato in Borsa, ricorda “il danno per azionisti e obbligazionisti” e rivendica “il valore residuo della concessione”.
Il governo, sulla revoca della concessione, si è poi diviso. "Prima diano i soldi per le vittime e per i lavori, poi si vedrà", ha dichiarato il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, segretario della Lega. "Chi non vuole la revoca dovrà passare sul mio corpo", insiste invece l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo e capo politico dei 5 Stelle.
Qui in basso trovate articoli, video e foto che raccontano la tragedia.