Roma Multiservizi, indagine sulla raccolta nelle cliniche | VIDEO
Dopo lo scandalo dei furbetti dei rifiuti delle utenze non domestiche, scoperto da Filippo Roma e Marco Occhipinti, è stata aperta un’indagine per la mancata raccolta in alcune cliniche della Capitale
Ancora guai per Roma Multiservizi, la società che per conto di Ama si occupa della raccolta dei rifiuti nella capitale.
Dopo lo scandalo dei “furbetti del badge” scoperto da Filippo Roma e Marco Occhipinti, di cui vi abbiamo parlato nella prima puntata del reportage “La Grande Monnezza”, ora si indaga per interruzione di pubblico servizio rispetto alla raccolta dei rifiuti in due cliniche del quartiere Prati.
Gli inquirenti hanno incrociato il dato della mancata raccolta con i verbali di servizio degli operatori, secondo i quali invece la raccolta era stata effettuata. L’ipotesi è dunque che quei documenti ufficiali siano stati alterati.
Il pm che sta indagando ha deciso inoltre di acquisire i filmati dei nostri servizi, nei quali gli operatori della società raccontavano a Filippo Roma del “trucchetto” della beggiatura notturna.
Con Filippo Roma e Marco Occhipinti vi abbiamo svelato l’esistenza di una presunta truffa nel servizio di raccolta dei rifiuti di Roma: gli operatori della società la effettuerebbero nelle ore notturne, quando gli esercizi commerciali sono chiusi, limitandosi a beggiare con i propri dispositivi e facendosi poi pagare da Ama (cioè dalle tasse dei romani) per una raccolta di fatto non eseguita.
Alcuni dipendenti striscerebbero con il palmare dell'azienda un codice a barre presente all'esterno dei negozi, bar, ristoranti, facendo così risultare il loro regolare passaggio e relativa raccolta. E incassando così da Ama il corrispettivo previsto per il lavoro, circa 150 milioni di euro per tre anni di servizio.
Un comportamento, ci ha raccontato un testimone, che sarebbe una precisa direttiva dell’azienda. “I dirigenti di Roma Multiservizi hanno fatto una riunione agli inizi dicendoci: attaccate più tardi, e attaccare più tardi significa non raccogliere perché i negozi sono chiusi, e ce lo dicono loro, i dirigenti. I dirigenti hanno addirittura creato un gruppo su WhatsApp chiamato ‘Spara e scappa’”. E quando Filippo Roma gli chiede il perché di quel nome, l’operatore risponde: “Perché dobbiamo passare il badge veloce e per andare veloce non dobbiamo raccogliere. Senza raccogliere i rifiuti ci hanno chiamato cosi”.
Dopo il nostro servizio la Procura ha aperto un’indagine nei confronti del presidente di Roma Multiservizi, l’ex generale della Guardia di finanza Maurizio Raponi, ipotizzando i reati di truffa e frode nelle pubbliche forniture.
Ci siamo anche chiesti se la sindaca di Roma Virginia Raggi sapesse di quanto accadeva nella raccolta dei rifiuti romani. Alla Iena, in un primo momento, aveva detto: “Prima che lei mi dicesse e mi segnalasse un caso molto specifico chiaramente non lo sapevo”.
Alessandro Onorato però, un ristoratore che è anche consigliere di un municipio di Roma, aveva raccontato a Filippo Roma una versione molto diversa: “Ho avuto modo tre settimane fa di incontrarla e gliel’ho detto, ho detto 'non funziona nulla, uno ha un servizio che non esiste'. E lei ha preso appunti”. Ma dopo tre settimane dalla segnalazione, ci racconta ancora Onorato, la sindaca non si sarebbe fatta viva: “No, non l’ho più sentita, da noi il servizio sta così”.
E quando il nostro Filippo Roma aveva provato a chiedere alla Raggi di questa incongruenza, alla festa napoletana per i dieci anni del Movimento, era stato letteralmente aggredito dai militanti, che gli avevano anche sferrato alcuni pugni. E lei ha poi attaccato Le Iene su Facebook, accusandoci di servizi falsi e diffamatori.
Guarda qui sotto tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato al caso dei furbetti di Roma Multiservizi.