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Speciale Le Iene su Marco Pantani: suicidio o omicidio? | VIDEO

Restano ancora molti dubbi sulla morte di Marco Pantani. Con Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese vi raccontiamo i suoi trionfi, quella provetta (alterata dalla camorra?) che ha stroncato la sua carriera nel 1999 e i vani tentativi di riemergere da depressione e tossicodipendenza. Con una domanda: il Pirata si è suicidato o è stato ucciso?

Com’è morto davvero Marco Pantani? Si è trattato del suicidio di un uomo disperato e tossicodipendente oppure è stato ucciso per ragioni da chiarire? Come abbiamo visto nelle precedenti parti del nostro speciale sulla morte di Marco Pantani, che ritrovate tutte in fondo all'articolo e che riassumiamo anche prima nei link, sono ancora tante le cose che sembrano non tornare nella ricostruzione ufficiale della vicenda. In questa sesta parte, che potete vedere qui sopra, vi raccontiamo tutto quello che abbiamo scoperto indagando sul caso con Alessandro De Giuseppe.

Sulla tragedia sono state fatte due differenti indagini: la prima, subito dopo la morte del Pirata, concluse che Marco era morto in maniera quasi accidentale, come un tossicodipendente che aveva esagerato con la cocaina. Furono condannati Fabio Miradossa e Ciro Veneruso per avergli procurato la droga, ma non si indagò per omicidio.

Nel 2014 un esposto della famiglia di Marco spinse le autorità a riaprire il caso. Fu avviata una indagine per omicidio a carico di ignoti, ma si giunse alle medesime conclusione: Pantani si sarebbe ucciso perché depresso dopo le accuse di doping e dipendente dalla cocaina. Nelle due ricostruzioni però sembrano esserci molti punti che non tornano. “La realtà ufficiale si discosta completamente dal racconto di molti testimoni che non si conoscono neppure tra di loro” dice l’avvocato della famiglia Pantani, De Rensis.

Ed in effetti le cose che non tornano sembrano essere parecchie, come potete vedere nel video qui sopra. Qui vi riproponiamo un breve riassunto: la stanza in cui Marco viene trovato è tutta a soqquadro, ma non c’è nulla di rotto. Com’è possibile? La mattina della morte, inoltre, Pantani chiama più volte alla reception del residence dove si trova chiedendo l’intervento dei carabinieri: nessuno, però, li chiama. Nel sangue del Pirata viene trovata una quantità di cocaina altissima, almeno dieci volte più alta della dose minima necessaria a causare la morte per overdose.

Il suo corpo, inoltre, sembra essere stato spostato prima che venisse ritrovato. Nessuno ha rilevato le impronte digitali sulla scena, nessuno ha mai cercato e interrogato le persone che sostengono di averlo visto nelle ore e nei giorni precedenti alla morte, quando secondo la ricostruzione ufficiale Marco non avrebbe mai lasciato la stanza del residence. I primi soccorritori a intervenire non vedono cocaina intorno al corpo e non vengono mai chiamati a deporre. Tre diversi testimoni dicono di a ver visto il lavandino del bagno della camera divelto e buttato sul pavimento: nel video della scientifica, però, il lavandino è regolarmente alloggiato nella sua posizione originaria.

Alla fine abbiamo fatto incontrare la mamma di Marco Pantani con Fabio Miradossa, lo spacciatore che riforniva il Pirata nell’ultimo periodo della sua vita. “Non cerco il perdono però ho bisogno di chiederle scusa”, ha detto Miradossa ad Alessandro De Giuseppe. Secondo lo spacciatore Marco aveva con sé c’erano almeno 20mila euro, che non sono mai stati ritrovati.

Vi avevamo già anticipato alcuni dubbi sulla morte del Pirata nella prima parte del nostro speciale. Dopo aver ripercorso la sua strepitosa carriera ciclistica, dagli esordi fino al trionfo delle doppietta Giro-Tour del 1998, vi abbiamo portato nel suo inferno iniziato il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio.

Tra giri di scommesse clandestine e possibili intromissioni della criminalità, sono emersi alcuni dubbi sull’attendibilità delle analisi che lo hanno costretto a fermarsi in quel Giro d’Italia: sono state manipolate? E se sì, da chi? È possibile che ci sia stato un interesse economico da parte della camorra nel far precipitare il Pirata fuori dalla corsa rosa? Quel momento ha segnato indelebilmente la vita di Marco, che non è mai riuscito a uscire dalla depressione e dalla tossicodipendenza.

Noi pensiamo che la verità su Marco Pantani non sia ancora stata trovata: siamo convinti che continuando a cercare prima o poi qualcuno sarà in grado di trovare le risposte che ancora mancano. Lo abbiamo detto anche alla Commissione parlamentare antimafia, quando ha deciso di ascoltarci sul caso. Speriamo davvero che mamma Tonina e tutti i tifosi del Pirata possano trovare la pace della verità.

Ecco qui sotto tutte le sei parti dello Speciale Le Iene di Alessandro De Giuseppe.

Speciale de Le Iene: com'è morto Marco Pantani?

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