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La ragazza che viveva sola e depressa in casa in mezzo a una quantità incredibile di rifiuti sta meglio. Qui con Giulia Innocenzi tutti gli aggiornamenti dopo i nostri servizi

LA RAGAZZA AFFETTA DA BARBONISMO DOMESTICO ORA AIUTATA DAI VICINI

Buone notizie per la ragazza affetta da barbonismo domestico di cui ci aveva parlato Veronica Ruggeri. Il barbonismo domestico è un disturbo in cui le persone trasformano le loro case in vere e proprie discariche le camere da letto sono piene di immondizia e i bagni inutilizzabili. Proprio come ha fatto la ragazza che abbiamo incontrato: “Era il mio modo di esternare che dentro non stavo bene, la mia discarica emotiva”. Sono stati i vicini di casa a chiamarci per aiutare lei e il suo cane. Ci hanno spiegato infatti che “si sente l’odore di putrefazione, di marcio che mi entra in casa”.

Grazie alla generosità di tutti siamo riusciti a pulire e mettere in ordine la casa. E dopo il nostro servizio Mattia, il vicino di casa, ci racconta come vanno avanti le cose: “La ragazza di sua spontanea volontà ha lasciato le chiavi a un vicino per poter portare fuori il cane quando lei è al lavoro. E la casa è tuttora mantenuta pulita. L’altro giorno l’ho incontrata e ci siamo salutati. Grazie a Le Iene, questo è il punto di partenza, un po’ per tutti, soprattutto per lei”.

 

7 RINVIATI A GIUDIZIO PER IL CAPANNONE ABUSIVO COSTRUITO SU DUE FIUMI

Ricordate il capannone costruito sopra l’incrocio di due fiumiciattoli? Ora è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per 7 persone. Siamo a Berbenno in provincia di Bergamo, e il capannone sorgerebbe proprio su due fiumi. Non si vedono perché scorrono sotto terra, ma quando piove l’acqua che non trova più il suo percorso naturale inonda il capannone e le case vicine.

Come mai il comune ha lasciato costruire un capannone su due fiumi quando la legge lo vieta? Semplice, li hanno cancellati dalle mappe. Da fiumiciattoli il comune li ha declassati a fogne, perché la legge sopra le fogne permette di costruire. Ma la regione se n’è accorta e a questo punto il capannone è abusivo. Il proprietario non l’ha presa bene, e a Luigi Pelazza ha detto: “Io non ho saputo un cazzo, nel 2012 sono andato e ho chiesto: ‘posso fare l’unità produttiva lì?’ Mi è stato risposto di sì”. Tutti si rimbalzano le responsabilità. Il geologo dà la colpa al comune, mentre per il sindaco la colpa è del geologo. A questo punto sarà la magistratura ad accertare le colpe, perché per il capannone costruito sul fiume il pm chiede 7 rinvii a giudizio per vari reati, tra cui violazione dei vincoli paesaggistici, abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e falso materiale. E mentre indagano speriamo che non piova.

 

LA CASSAZIONE RIABILITA IL SINDACO DI RIACE LUCANO

Nuovi sviluppi sulla vicenda giudiziaria del sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Era finito sulla rivista Fortune perché è considerato un simbolo mondiale di accoglienza. I rifugiati sono tutti perfettamente integrati. Ma lo scorso ottobre Lucano finisce ai domiciliari con l’accusa di favorire l’immigrazione clandestina e di affidare in modo fraudolento il servizio di raccolta rifiuti.

Questa però è acqua passata, perché la Cassazione riabilita Mimmo Lucano: nessun indizio provato di colpevolezza sugli appalti per la raccolta dei rifiuti e sui matrimoni di comodo per favorire la permanenza in Italia. Questi processi li dimenticheremo presto, quello che invece resterà sarà il modello di accoglienza di Riace.

 

LA PICCOLA GIADA COMINCIA A RICORDARE GLI ABUSI DI DON MICHELE BARONE

Giada, una ragazzina con problemi psichiatrici, era stata esorcizzata da don Michele Barone. In un primo tempo ha difeso il don, ma ora ha cambiato versione. Don Barone è un personaggio molto noto abituato ai salotti televisivi. Ma accanto al volto patinato del don, ci sono diverse ragazze che raccontano i suoi abusi: “Dentro la sacrestia mi costrinse a fargli un rapporto orale, ovviamente completo, nel senso lui finito il tutto non si è spostato”. E per questi e altri abusi don Barone è stato arrestato. Giada viene messa in mani sicure e la sorella Arianna ci chiede aiuto per poterla incontrare di nuovo. Lo fa e riprende tutto con le nostre microcamere. Giada però, don Michele lo difende: “Tu lo sai come mi ero affezionata a lui. Don Michele l’hanno messo in carcere perché dicono che mi ha violentato, questo e quest’altro però non è vero”.  

Ma in questi giorni Giada ha cominciato a ricordare qualcosa di diverso. Dal processo infatti emerge che Giada ha raccontato che il prete si muoveva nel letto avanti e indietro in mezzo a lei e alla segretaria durante la notte. Ancora non è chiaro il significato ma forse è il primo passo che Giada deve fare per capire che senza quel don la sua vita ora può ricominciare.

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