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Aggiornamenti Iene.it: arrestato il prete accusato di abusi, la sorella della vittima: “Adesso la piccola sta meglio”

Don Michele, denunciato da una bambina di 11 anni per abusi, è stato arrestato. “La piccola sta meglio”, ci ha detto la sorella della bambina. Giulia Innocenzi ci racconta tutti gli aggiornamenti di Iene.it dopo i nostri servizi

ARRESTATO, DOPO LA NOSTRA DENUNCIA, IL PRETE ACCUSATO DI ABUSI SU UNA BAMBINA

Finalmente Don Michele, denunciato da una bambina di 11 anni per abusi, pagherà davvero. Con Nina Palmieri vi abbiamo raccontato la storia di questa piccola, a cui nessuno credeva perché le accuse che muoveva all’uomo della parrocchia erano troppo gravi. Così la bimba registra tutto: “Vuoi un bacino?”, si sente nella registrazione di un incontro fra i due. “Boh, vabbè. Basta!”, dice la voce della piccola. “Guarda non c’è nessuno. Hai paura?”, si sente dire al prete. “Prendi questa per asciugarti. Vai in bagno un attimo a lavarti i denti”. È solo grazie a queste registrazioni che la bambina viene creduta. Dopo la nostra denuncia è intervenuta la polizia, che ha arrestato il prete. Abbiamo chiesto alla sorella della piccola come sta questa coraggiosissima bambina: “Adesso sta meglio”, ci ha detto la sorella. “Ha detto che se non era per Le Iene non lo avrebbero mai arrestato e noi non avremmo mai preso pace. Quando le abbiamo detto che il prete è stato arrestato ha sorriso, non ha parlato”.

 

CHICO FORTI, MARTEDÌ A LE IENE L’INTERVISTA AL PRESIDENTE PACCHER

Martedì vi abbiamo mostrato il reportage di Gaston Zama su Chico Forti. L’italiano che da 20 anni sta scontando l’ergastolo negli Stati Uniti. È stato accusato di aver pianificato l’omicidio di una persona che non aveva mai né visto né incontrato in vita sua. Per alcuni si tratta di un crimine senza movente né prove. “Sono rimasto davvero scioccato quando ho letto le trascrizioni del processo”, ci ha detto l’avvocato Joseph Tacopina, che si è occupato del caso. “Ho pensato che mancassero delle pagine quelle dove c’erano le prove per condannare Chico Forti ma in realtà quelle pagine non c’erano mai state”. Una vita passata in carcere, forse ingiustamente, mentre l’Italia resta a guardare in silenzio. Dopo il nostro servizio si attiva la sua regione nativa: il Trentino. Il presidente Paccher ha dichiarato: “Andrò in Florida per Chico Forti”. Nella puntata di martedì sentirete cosa ci ha detto.

 

OMICIDIO VASSALLO: DOPO IL NOSTRO SERVIZIO, GIULIO GOLIA CHIAMATO IN PROCURA

Il nostro servizio sull’omicidio di Angelo Vassallo ha destato l’interesse della procura. Giulio Golia ci ha raccontato la storia del sindaco pescatore, ammazzato il 5 settembre del 2010 colpito da 9 colpi di pistola sulla strada di casa. Aveva 57 anni ed era il sindaco di Pollica, un comune del Cilento. Era un simbolo di un modello di sviluppo diverso in un territorio martoriato dalla speculazione edilizia e dalla criminalità organizzata. Insomma, con il suo lavoro Angelo si era creato molti amici, ma purtroppo anche molti nemici. Dopo nove anni ancora non si sa chi sia l’assassino né quale sia stato il movente. Ma ora le cose si muovono: stiamo ricevendo un sacco di segnalazioni, alcune anonime con riferimenti importanti e Giulio Golia e l’autrice Francesca Di Stefano sono stati chiamati in Procura. A breve vi racconteremo delle incredibili novità. 

 

TIFOSO SI DISSOCIA DAI RAZZISTI, BALOTELLI: "LO HANNO MINACCIATO"

Il ragazzo che ha difeso Balotelli è stato minacciato e a segnalarcelo è stato proprio Super Mario. Questa follia è cominciata con dei cori razzisti durante la partita Verona-Brescia. Nicolò De Devitiis ha provato a ottenere le scuse della curva veronese. Ma non è andata molto bene. Ma un tifoso del Verona che si dissocia c’è e noi gli abbiamo fatto fare pace con Balotelli. Ma dopo il loro incontro Super Mario ci ha mandato questo messaggio audio: “Hanno minacciato il ragazzo veronese. Non se lo merita, ha fatto un gran gesto. Potete fare qualcosa?”. Abbiamo raccolto l’invito di Balotelli e su Iene.it abbiamo denunciato le minacce ricevute dal tifoso. Anche il nostro Nicolò è stato preso di mira: “Non mettere più piede a Verona”, gli ha scritto un utente. E mentre il sindaco nega il problema, per i cori razzisti a Balotelli si muove la procura di Verona. La lotta al razzismo, purtroppo, è ancora lontana dall’essere vinta.

 

REDDITO DI CITTADINANZA: NON CI ARRENDIAMO, AIUTIAMO QUESTI RAGAZZI!

Fabio, Francesca e Pasquale sono tre giovani 26enni che vivono grazie al reddito di cittadinanza. Gaetano Pecoraro li ha incontrati: “Io sto a casa a girarmi i pollici e a prendere il reddito di cittadinanza”, ci ha detto Francesca. Peccato che a nessuno di loro sia ancora arrivata una proposta di lavoro, come era invece stato promesso dal governo giallo-verde. La misura del governo prevedeva infatti anche i cosiddetti navigator, cioè persone che avrebbero dovuto aiutare chi prende il reddito a cercare lavoro. Ma di questi navigator ancora non c’è neanche l’ombra. Così ci abbiamo pensato noi a dare una mano a questi ragazzi e dopo il servizio sono arrivate un sacco di proposte. I ragazzi stanno facendo qualche colloquio, ma si sa, trovare un lavoro non è semplice. “Ho ricevuto molte offerte di lavoro”, ci ha detto Fabio dopo il nostro servizio. “Ma ancora niente di ufficiale. Comunque sono molto speranzoso e non mi arrendo”. E nemmeno noi ci arrendiamo: se qualcuno volesse dare una mano a questi ragazzi a trovare un lavoro può scrivere a nonvoglioildivano@gmail.com!

 

“NON LASCIO IL MIO CONTAINER”: NONNA ALBERTINA RISCHIA IL PROCESSO

A 90 anni nonna Albertina rischia di finire sotto processo. Due anni fa con Roberta Rei siamo andati a trovarla nel container dove viveva dopo il terremoto del 1997 in Umbria. “Sto qui dal terremoto: sono vent’anni”, aveva detto Albertina alla Iena. Un periodo lunghissimo, durante il quale le ditte edili che si sono succedute non sono state in grado di rimettere in sesto le abitazioni dei terremotati. E adesso pure il suo container è senza manutenzione. Per questo l’amministrazione le ha trovato un posto in una casa popolare e le ha fatto recapitare un’ordinanza di sgombero. Ma nonna Albertina voleva tornare a casa sua, non trasferirsi di nuovo! Per questo adesso non ha alcuna intenzione di muoversi, finendo così indagata dalla procura di Spoleto.

 

MALTRATTAMENTI SUI MINORI, CONDANNATI GESTORI DELLA CASA FAMIGLIA IL SORRISO

Arriva la prima condanna per i gestori della casa famiglia “Il Sorriso”. Matteo Viviani ci ha raccontato cosa succedeva ai bambini che vivevano lì. In alcune registrazioni si sentono le urla dei bambini, dietro le quali ci sono i metodi educativi di Pietro e Emanuela, gli adulti che gestivano la struttura. Sono state proprio le vittime, una volta cresciute, a raccontarci delle botte: “Usavano anche il bastone e la scopa”. Adesso quei bambini aspettano che venga fatta giustizia: “devono pagare per quello che hanno fatto a me e tutti i bambini lì”, racconta uno di loro. E finalmente qualcosa si muove: i gestori della casa famiglia sono stati condannati a quattro anni di carcere. Per ora è solo la condanna in primo grado ma noi vi terremo aggiornati su tutte le fasi del processo.

 

BIMBI ROM A SCUOLA A PIEDI: ANCORA SENZA PULMINO?

Ogni anno scolastico lo stesso problema. Nina Palmieri ha incontrato i bambini di un campo Rom a 15 chilometri da Foggia. A questi piccoli l’entusiasmo di certo non manca, quello che manca, però, è il teletrasporto. Per aiutarli la Iena era andata dal sindaco, che, anche se in ritardo con l’anno scolastico, ha risolto il problema. Ma dopo un anno ci risiamo: sembra che i bambini Rom vadano ancora a scuola a piedi, senza pulmino. Signor sindaco, ci muoviamo a risolvere la situazione o devono tornare Le Iene?

MALATTIE RARE: UNA SPERANZA PER MICOL E GIORGIA MENO SOLE GRAZIE ALLE VOSTRE DONAZIONI

Buone notizie per Micol e Giorgia, le bambine protagoniste del servizio della nostra Veronica Ruggeri. “Micol è una bambina affetta da una malattia rara che si chiama malformazione del gene wwox”, ci ha raccontato la mamma di questa piccola, Beatrice. La malattia provoca a Micol continue crisi epilettiche a cui la sua mamma ha dovuto abituarsi: “Mettiamo l’ossigeno, se invece va proprio giù devi aiutarla con la ventilazione manuale”. Poi c’è Giorga, bambina di 4 anni che ora è in coma e nessuno sa cosa abbia. Dopo il nostro servizio, tutta Italia si è presa a cuore la vita di Micol e Giorgia. E la mamma di Micol ci ha fatto sapere che sono stati raccolti quasi 70mila euro. “Con queste donazioni possiamo portare Micol all’estero per affrontare le cure di cui ha bisogno”, ha detto la mamma. E anche per la piccola Giorgia ci sono della novità. Qualcuno ha fatto arrivare la sua storia fino ad Harvard. E l’università ha risposto! Vogliono altri documenti per esaminare il caso. Speriamo presto di poter dare buone notizie.

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