Willy Branchi: nuovi elementi sui due fratelli indagati per omicidio | VIDEO
Emergono nuovi elementi sulla morte di Willy Branchi, il ragazzo di 18 anni ucciso nel 1988 a Goro nel Ferrarese. I fratelli indagati per il suo omicidio sarebbero due pescatori di 64 e 74 anni e avrebbero un rapporto di parentela con la donna nella cui tomba ci sarebbero nascosti i vestiti di Willy. Le indagini si concentrerebbero ora su questi elementi dopo 31 anni di bugie e segreti inconfessabili ricostruiti da Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli
Sarebbero due pescatori i fratelli indagati per l’omicidio di Willy Branchi. Il momento della verità attorno alla morte di questo ragazzo potrebbe essere vicino, dopo 31 anni di bugie e segreti inconfessabili ricostruiti da Antonio Monteleone e Riccardo Spagnoli nello Speciale che vi riproponiamo qui sopra. Il 30 settembre 1988, Willy, 18 anni, con qualche problema mentale, viene trovato barbaramente ucciso nel paese in provincia di Ferrara.
Dopo la nostra inchiesta, due fratelli sono finiti indagati per omicidio. Nelle ultime ore sono trapelati dettagli sulla loro possibile identità. Sarebbero due pescatori di 64 e 74 anni che non sono ancora stati sentiti dagli inquirenti. "Da quanto ci è dato supporre, gli indagati non sarebbero però i due figli del presunto assassino indicato la prima volta da don Bruscagin", sostiene parlando con il Resto del Carlino, Simone Bianchi, avvocato della famiglia di Willy. I due fratelli sarebbero collegati invece da un rapporto di parentela con una donna non più in vita, finita solo recentemente sotto la lente degli inquirenti.
Dopo la nostra replica dello scorso agosto, il giornalista de Il Resto del Carlino Nicola Bianchi, che ha collaborato con noi per ricostruire questa vicenda, ha ricevuto una lettera anonima.
“Qualche giorno dopo la morte di Willy morì una signora, i vestiti mai trovati del ragazzo vennero sepolti nella bara di questa donna. Questo è quello che posso dire”, scrive a mano in tredici righe su un foglio bianco un residente di Goro. La lettera anonima firmata con “un amico” è stata lasciata nella casella della posta di Bianchi.
Da quel ritrovamento avvenuto a poche ore dalla messa in onda del nostro Speciale sono passati ormai 5 mesi. Nel frattempo sono stati compiuti tutti gli accertamenti del caso e mettere la missiva agli atti della Procura che ora sta lavorando per risalire all’autore. La donna deceduta “dovrebbe avere avuto un grado di parentela” con persone finite al centro dell’inchiesta sull’omicidio (ma mai indagate), scrive l’anonimo nella lettera.
È stata presentata richiesta alla Procura da parte della famiglia Branchi di procedere alle verifiche nella tomba di questa donna. Willy è stato ritrovato completamente nudo sotto il cartello all’ingresso di Goro. I suoi vestiti potrebbero dare elementi utili a ricostruire le sue ultime ore di vita.
Le novità che porterebbero a una svolta nelle indagini arrivano a pochi giorni dall’iscrizione di una terza persona nel registro degli indagati. Si tratta di Carlo Selvatico, l’ipotesi di reato sarebbe di concorso in omicidio. Il pensionato e’ sembrato avere sempre un ruolo chiave in questa vicenda. Tanto che in passato è stato assolto dall’accusa di falso e qualche settimane fa è finito nuovamente indagato con l’ipotesi di favoreggiamento.
Ora la sua posizione si aggrava. All’uscita dalla caserma Selvatico ha attaccato Luca Branchi, fratello di Willy, che da oltre 30 anni si batte per la verità in questa vicenda: “L’unica cosa che mi rammarica è che suo fratello Luca, grande e grosso, non lo abbia seguito e accudito di più”. E su Willy ha aggiunto: “Di lui non mi sono mai interessato, non faceva parte della mia vita. Non ci conoscevamo neanche. Pietà la provo per Cristo”.
Sono le stesse frasi agghiaccianti che aveva detto ad Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli. Nei nostri servizi il pensionato di Goro ci racconta di quegli anni e di come lui fosse all’”avanguardia” in quel paese di 3mila anime nella bassa Ferrarese. A quell’epoca l’omosessualità era considerata ancora un tabù. In questo gruppo, Selvatico si considerava una sorta di maestro, in quanto il più anziano. “Ho saputo in via confidenziale che c’era un centro di ritrovo su in Veneto, reclutavano ragazzi per avere rapporti sessuali. Può darsi che Willy facesse parte di loro”, dice. Selvatico sembra sapere molto di più rispetto a quello che dice.