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A soli 6 anni è rimasta vittima dell'esplosione di una cabina elettrica, ma dall'azienda ancora solo promesse. Qui tutti gli aggiornamenti dopo i nostri servizi a cura di Giulia Innocenzi

DUE MILIONI DI PERSONE PER LO SPECIALE SULL’OMICIDIO DI MARCO E TANTA VICINANZA PER LA FAMIGLIA VANNINI

Lo speciale andato in onda mercoledì scorso sull’omicidio di Marco Vannini è stato visto da oltre 2 milioni di persone. L’Italia si è presa a cuore questa terribile tragedia che vi abbiamo raccontato con Giulio Golia. Marco Vannini è morto a seguito del colpo di pistola esploso dal padre della sua fidanzata, Antonio Ciontoli. Una morte che ancora oggi lascia aperti molti dubbi. Anche perché la famiglia Ciontoli quando chiama i soccorsi in un primo momento cerca di nascondere quello che è successo. E in ospedale Antonio Ciontoli chiede addirittura al medico di non menzionare l’arma da fuoco.

Dopo il nostro speciale sono arrivati migliaia di commenti di vicinanza alla famiglia Vannini. Tra questi anche quello di Chiara Ferragni e di Fedez, che si associano alla mamma nel chiedere giustizia per Marco e che davanti alle sue parole si sono commossi.

 

PER VICKY BRUCIATA DA UNA CABINA ELETTRICA ANCORA SOLO PROMESSE

15 giorni fa vi abbiamo raccontato la triste storia di Victoria, investita dall’esplosione di una cabina elettrica mentre giocava per strada. Aveva solo 6 anni. E finalmente mercoledì scorso è arrivata una telefonata molto importante da chi gestiva quella cabina.

Nina Palmieri ha incontrato la piccola Vicky: “Non lo capisco perché è successo proprio a me. Io non le volevo le cicatrici, non volevo quel fuoco, ma la cosa più brutta è che ai responsabili non gliene frega proprio niente di me”. È successo a Borgovecchio, un quartiere popolare di Palermo. Vicky viene portata in terapia intensiva dove per molto tempo rimane in bilico fra la vita e la morte. È forte e sopravvive. Ma il percorso che l’attende è duro e faticoso. Deve affrontare infatti riabilitazione e cure costose, ma la responsabilità non è certo sua. L’azienda proprietaria di quella cabina ci ha mandato un’email dove ribadisce che non ha nessuna colpa. Però è assolutamente disponibile a supportare la famiglia nelle cure mediche necessarie.

E dopo due settimane di silenzio dopo il nostro servizio si sono finalmente fatti sentire mercoledì scorso, per ribadire alla famiglia di Vicky la loro disponibilità. Ma oltre alle promesse si dovrebbe passare ai fatti visto che sono passati 4 anni dall’incidente. Vicky ha dovuto affrontare una nuova operazione qualche giorno fa, e dovrà sottoporsi a interventi chirurgici per tutta la vita. Deve essere aiutata da subito!  

 

33 ANNI DA CHERNOBYL: I 120 MILA EURO DEL PUBBLICO DE LE IENE A VLADIK E GLI ALTRI BAMBINI

Venerdì è stato l’anniversario di una delle più grandi tragedie dell’era moderna. Il 26 aprile del 1986, 33 anni fa, esplodeva il reattore 4 della centrale di Chernobyl.

Con Alice Martinelli siamo stati nei luoghi vicini alla centrale per raccontare come vive chi ha continuato ad abitare in quelle zone, dove anche mangiare è pericoloso, visto che le terre sono contaminate dalle radiazioni. Ma la gente che vive vicino Chernobyl non può mangiare altro che quello che produce la terra. E così si ammalano: più dell’80% dei bambini ha problemi di cuore e il 40% soffre di disfunzioni della tiroide.

Come Vladik, che a 7 mesi gli hanno trovato un gonfiore vicino alla colonna vertebrale che gli ha paralizzato tutti i nervi. Le gambe di Vladik infatti sono quasi paralizzate e senza cure specialistiche non potrà mai camminare. Un’associazione italiana, Mondo in cammino, si è presa a cuore il destino di Vladik e di altri bambini come lui raccogliendo fondi. E dopo il nostro servizio sono stati donati più di 120 mila euro. Vladik grazie alla raccolta fondi è stato operato e può seguire la riabilitazione e 800 bambini hanno mangiato per un anno e mezzo cibo non contaminato.

 

NIENTE MESSA A FIRENZE DOPO LA VISITA DE LE IENE

Dopo la nostra visita niente messa nella chiesa di Firenze. Una chiesa del centro dove ogni mercoledì si svolge un rito molto particolare. Tutto comincia come una normale celebrazione. Ma a un certo punto i fedeli si mettono in fila davanti al prete. Quando lui posa le mani sulla loro fronte, le loro ginocchia cedono e si lasciano cadere. I loro corpi vengono trasportati e messi per terra dove c’è spazio

Un ragazzo che si è appena rialzato ci racconta la sensazione che si prova: “È come se tu aprissi le tue porte a Gesù. È come se ti entrasse tipo contatto wi-fi proprio diretto”. Allora abbiamo provato anche noi a farci benedire, ma alla fine restiamo in piedi. Però l’aiutante del prete ci tiene a precisare che anche se non siamo svenuti “lo spirito comunque ti ha fatto visita eh”.

Le immagini dei fedeli che svengono in chiesa hanno fatto molto discutere a Firenze e quindi niente messa dopo il video. Ma il prete assicura che si tratta solo di una pausa e che non interromperà il rito per degli “idioti giornalisti”.


 

SALVATE LE 100 MUCCHE DA LATTE CHE ERANO DESTINATE AL MACELLO

Buone notizie per le 100 mucche da latte di Cassina de’ Pecchi! Gli animali sono rimasti vittime di un contenzioso legale tra i loro allevatori e il proprietario della cascina dove sono in affitto. Dal 21 marzo gli allevatori non potevano avvicinarsi alle mucche. E così gli animali da quel giorno sono rimasti senza acqua e fieno, non sono stati munti ed erano in condizioni veramente disastrose. Tre mucche sono morte per la mancanza di cure

I bovini sono stati messi all’asta. Il loro destino a questo punto non è più fare il latte ma la macellazione. Ed è per questo che sul nostro sito iene.it abbiamo lanciato un appello per trovare una nuova casa a tutte loro. Sono arrivate centinaia di email da tutta Italia di persone disposte dare una mano adottando una o più mucche. Ma quattro giorni fa sono intervenuti i carabinieri a seguito di un’istanza per maltrattamento animale. Le hanno così messe in salvo e le mucche sono state affidate agli allevatori. La gioia più grande è che abbiano evitato il macello.

 

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