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Pedofilia nella Chiesa, Diego: “Il Cardinale Sepe mi darà risposte”

Arturo, che abbiamo chiamato Diego fino a che non ha rivelato la sua identità, ci ha raccontato gli abusi subiti a 13 anni dal professore di religione. Dopo anni di silenzio della Curia napoletana, ora spera in risultati concreti

Ha minacciato di piazzarsi a dormire sotto il Duomo di Napoli per aver un incontro. Diego, che ci ha raccontato gli abusi subiti a Ponticelli dall’età di 13 anni dall’insegnante di religione don Silverio, quell’incontro con il Cardinale Crescenzio Sepe l’ha avuto, ieri sera. Dopo la morte del figlio Luigi, di 18 anni, due settimane fa, Diego Esposito ha deciso di abbandonare il nome di fantasia che aveva scelto per proteggere la sua identità e ha mostrato il suo volto e diffuso il suo vero nome: Arturo Borrelli. Dopo il terribile lutto, ha deciso di proseguire la sua lotta in maniera ancora più decisa, dedicandola al figlio che lo ha visto piangere per le ingiustizie subite.

Guarda qui sotto nella gallery le foto del servizio di Pablo Trincia sugli abusi che avrebbe subito da don Silverio Mura.

"Io, vittima di pedofilia nella Chiesa": le foto

 
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Il colloquio con l’Arcivescovo metropolita di Napoli, ritenuto da Arturo il principale responsabile del muro di silenzio che ha avvolto nella Curia partenopea la sua denuncia delle violenze che avrebbe subito da piccolo, è durato circa un’ora. “All’inizio mi sono arrabbiato, perché non riuscivo ad avere risposte sullo stato della mia denuncia contro don Silverio”, ci racconta al telefono. “Ho perso la calma, è un momento difficile tra la perdita di mio figlio e quello che la Chiesa mi ha fatto passare. Poi però mi sono scusato con il Cardinale. Alla fine credo che sia stato un incontro positivo. Mi ha detto che a breve avrò delle risposte, che si adopererà per aiutarmi a cercare un lavoro e che ha chiamato lui stesso la Congregazione per la Dottrina della Fede per accelerare la mia causa”.

L’incontro arriva dopo un altro importante colloquio, quello con Papa Francesco del 9 giugno. “Il Papa mi ha detto: ‘Procedi per la tua strada’. Ha preso il fascicolo con tutta la documentazione del mio caso e l’ha consegnato alla sua segreteria prendendosi l’impegno di continuare a indagare”.

Noi de Le Iene abbiamo seguito la storia di Arturo a partire dal servizio del 7 marzo scorso, dove ha raccontato gli abusi subiti “per 3 anni, 2-3 volte alla settimana”, 30 anni fa dal parte del professore di religione delle medie don Silverio Mura a Ponticelli (Napoli). Arturo ci ha raccontato la sua lotta per veder riconosciute dalla Chiesa quelle violenze.

Dopo 25 anni, registrando tutto,  aveva incontrato di nuovo don Silverio, che non negava quanto avvenuto ma lo invitava solo a pregare. La Curia lo aveva fatto sottoporre a una perizia psichiatrica (registrata anche quella), che in realtà sembra incolpare lui per il fatto di essere andato a casa del sacerdote. 

Inizia ora una guerra non violenta”, ha detto Arturo durante i funerali del figlio Luigi. “Dedicherò la vittoria a mio figlio”.

Guarda qui in basso il servizio di Pablo Trincia e gli altri articoli e servizi principali che abbiamo dedicato al caso.

Pedofilia nella Chiesa: i servizi e gli articoli su Diego

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