Don Silverio, il prete accusato di pedofilia da Diego, è stato sospeso
A comunicarci la notizia, rivelatagli dal Vaticano, è stato lo stesso Diego Esposito, che ci ha raccontato gli abusi sistematici subiti a 13 anni dal sacerdote e che resta in polemica con il Cardinale Sepe per la gestione del suo caso
“Don Silverio è stato sospeso”. Si tratta del sacerdote che, secondo quanto ci ha raccontato Diego Esposito, in un servizio di Pablo Trincia e Marco Fubini, ha abusato sessualmente di lui trent’anni fa, a 13 anni, quando era suo professore di religione alle medie a Ponticelli (Napoli). A comunicarci la notizia è stato Diego a cui era stata detta da don Paolo, incaricato da Papa Francesco di seguire questo caso.
II Vaticano avrebbe preferito che la notizia venisse diffusa dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita di Napoli, durante l'incontro con Diego di giovedì scorso, 28 giugno addirittura con un comunicato stampa.
Diego, dopo la morte improvvisa del figlio Luigi di 18 anni in un incidente stradale due settimane fa, ha deciso di mostrare il suo volto e di rivelare la sua vera identità, Arturo Borrelli (aveva scelto il nome di fantasia di Diego Esposito proprio per tutelare la sua famiglia), e di proseguire la sua lotta in maniera ancora più decisa, dedicandola al figlio che lo ha visto piangere per le ingiustizie subite. Forte anche dell’appoggio di Papa Francesco che l’ha ricevuto in Vaticano il 9 giugno, invitandolo a “proseguire per la sua strada” .
Con questo spirito, visto che il Cardinale Sepe non l’ha fatto, Diego – Arturo, in polemica anche con l'arcivescovo (lamenta da anni un "muro di silenzio" sulle sue accuse da parte della Curia napoletana), ha deciso di comunicarci lui la notizia della sospensione di don Silverio.
Guarda qui sotto nella gallery le foto del servizio di Pablo Trincia sugli abusi che Diego - Arturo avrebbe subito da don Silverio Mura, partendo dal volto di Arturo che da poco deciso di rivelare la sua vera identità.
Noi de Le Iene abbiamo seguito la storia di Arturo a partire dal servizio del 7 marzo scorso, dove ha raccontato gli abusi subiti “per 3 anni, 2-3 volte alla settimana” e la sua lotta per veder riconosciute dalla Chiesa quelle violenze.
Dopo 25 anni, registrando tutto, aveva incontrato di nuovo don Silverio, che non negava quanto avvenuto ma lo invitava solo a pregare. La Curia lo aveva fatto sottoporre a una perizia psichiatrica (registrata anche quella), che in realtà sembra incolpare lui per il fatto di essere andato a casa del sacerdote.
Gli abusi di don Silverio non avrebbero segnato la vita solo di Diego, che da allora vive tra psicofarmaci e attacchi d'ansia e di panico. Ci sarebbero altre vittime. Una di queste, Giuseppe (anche in questo caso il nome è di fantasia) l'abbiamo intervistato incappucciato nel servizio di marzo. Almeno nove persone sarebbero disposte a testimoniare per quello che, come sosteniamo nel servizio della Iena Pablo Trincia e dell'autore Marco Fubini, potrebbe essere "uno dei più grossi casi per abusi sessuali all'interno della Chiesa italiana".
Don Silverio, nel frattempo, si era trasferito al Nord, a Montù Beccaria (Pavia), dove, sotto il falso nome di don Saverio Aversano, continuava tranquillamente a fare il catechista. È bastato che andasse in onda il nostro servizio perché il sacerdote facesse perdere di nuovo le sue tracce. Le mamme del paese, hanno scritto una lettera di protesta a Papa Francesco, che su questo caso ha dimostrato grande fermezza. Proprio mentre stava indagando sul caso, il Pontefice già mesi fa aveva chiesto alla Curia napoletana di riaprie l'inchiesta sul caso.
Guarda qui in basso il servizio di Pablo Trincia e gli altri articoli e servizi principali che abbiamo dedicato al caso.