> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Pedofilia nella chiesa: Diego-Arturo verrà ricevuto in Vaticano | VIDEO

Arturo Borrelli, che all’inizio usava il nome di fantasia di Diego Esposito, dopo essersi incatenato per protesta in Vaticano lunedì scorso, ha ricevuto la notizia che tanto aspettava: verrà ricevuto nella Santa Sede per avere notizie del processo contro il sacerdote che avrebbe abusato di lui da bambino. Noi de Le Iene vi abbiamo raccontato la sua terribile storia con un servizio di Pablo Trincia

La protesta di Arturo Borrelli, che ha deciso di rivelare in estate il suo vero nome dopo la morte del figlio (prima, anche nel servizio che vi riproponiamo qui sotto in cui abbiamo raccontato la sua terribile storia, usava il nome di fantasia di Diego Esposito), ha funzionato. Sarà ricevuto in Vaticano giovedì 14 febbraio dove potrà finalmente fare la domanda che gli sta rovinando ulteriormente la vita: che fine ha fatto il processo a don Silverio Mura, il prete che avrebbe abusato di lui quand’era bambino?

Nel video che potete vedere qui sopra, Arturo ci racconta la notizia e rinnova le sue accuse contro il cardinale e arcivescovo Crescenzio Sepe, che sencondo lui avrebbe "insabbiato" la sua storia.

Lunedì scorso Arturo si è incatenato fuori dal Vaticano, protestando anche contro Papa Francesco: “Dice di voler stare vicino a noi vittime, io ho l’aiuto di tutti e invece mi manca proprio quello della sua Chiesa”.

Il suo dramma ha inizio a 13 anni, quando a Ponticelli (Napoli) sarebbe stato abusato dal suo professore di religione delle medie, don Silverio Mura, processato per quei fatti dal Tribunale ecclesiastico di Milano. “Ha scelto il rito abbreviato per avere un terzo di pena scontata”, dice Diego, che non sa altro del procedimento. “Mi sono legato a una ringhiera per una decina di minuti. Poi sono venute le forze dell’ordine che si sono manifestate solidali nei miei confronti”. È stato scortato in commissariato e denunciato per procurato allarme.

“A Papa Francesco ho fatto avere tutta la documentazione sulla mia vicenda. A che punto è arrivato il processo?”, si chiede Diego, che ha incontrato una volta Papa Francesco. “Non ho avuto nessuna risposta dal Vaticano. Sono pronto a farmi arrestare ma farò di tutto per essere ascoltato. Io voglio solo giustizia per cercare di riprendermi un po' della mia vita”.

L’incubo della sua infanzia violata lo accompagna in ogni momento della giornata: “Ho sognato il prete che ammazzava mia moglie e io non riuscivo a reagire. Ho anche dovuto aumentare le pillole giornaliere e la notte non riesco più a dormire”.   

Nel nostro servizio, Arturo Borrelli, al tempo ancora sotto il nome di Diego, ha raccontato le violenze sessuali che avrebbe subito “per 3 anni, 2-3 volte alla settimana” e la sua lotta di decenni per vederle riconosciute dalla Chiesa.

Dopo 25 anni, registrando tutto, aveva incontrato di nuovo don Silverio, che non negava quanto avvenuto ma lo invitava solo a pregare. La Curia di Napoli poi lo aveva fatto sottoporre a una perizia psichiatrica (lui aveva registrato anche quella), che in realtà sembra incolpare lui per il fatto di essere andato a casa del sacerdote. 

I presunti abusi abusi di don Silverio non avrebbero segnato la vita solo di Diego, che da allora vive tra psicofarmaci e attacchi d'ansia e di panico. Altre presunte vittime si sono fatte avanti. Una di queste, Giuseppe (anche in questo caso il nome è di fantasia), l'abbiamo intervistato incappucciato. Almeno altre nove persone sarebbero disposte a testimoniare per quello che, come sosteniamo nel servizio di Pablo Trincia e Marco Fubini, se confermata, potrebbe essere "uno dei più grossi casi di abusi sessuali all'interno della Chiesa italiana". 

Don Silverio, nel frattempo, si era trasferito al Nord, a Montù Beccaria (Pavia), dove, sotto il falso nome di don Saverio Aversano, continuava tranquillamente a fare il catechista. È bastato che andasse in onda il nostro servizio perché il sacerdote facesse perdere di nuovo le sue tracce. Mentre le mamme del paese raccontavano a noi e in una lettera al Papa il loro sconcerto. 

Guarda qui in basso il servizio di Pablo Trincia e gli altri articoli e servizi principali che abbiamo dedicato al caso.

Pedofilia nella Chiesa: i servizi e gli articoli su Diego

Ultime News

Vedi tutte