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Usa e Gb: stop alle armi ai Sauditi per la guerra in Yemen. E l'Italia?

Mentre dal governo britannico arriva la sospensione alla vendita di armi all’Arabia Saudita, impegnata nella guerra in Yemen, e anche il Senato Usa vota lo stop, l’Italia continuerebbe a vendere far transitare questi armamenti che vanno a uccidere spesso i civili, come vi abbiamo raccontato con Giulia Innocenzi

La Gran Bretagna sospende alla vendita di armi all’Arabia Saudita. Lo ha deciso il governo britannico dopo che la Corte d’Appello si è pronunciata dichiarando illegale la procedura finora seguita dal governo, che “non è giunto a valutazioni conclusive sul fatto che la coalizione guidata dai Sauditi avesse commesso violazioni del diritto internazionale umanitario in passato, durante il conflitto in Yemen, e non ha fatto nessun tentativo di giungervi”. Non c’è quindi più da parte della Gran Bretagna il via libera a nuove forniture di armi all’Arabia Saudita e agli altri Paesi della coalizione coinvolta nella guerra in Yemen. Un conflitto di cui noi de Le Iene vi abbiamo parlato nel servizio di Giulia Innocenzi, denunciando proprio il ruolo che il nostro paese avrebbe nell’esportazione di armi destinate alla questa guerra, dove trovano la morte anche molti bambini.

E mentre l’Italia, nonostante la legge lo vieti, continuerebbe a vendere e a far transitare questi armamenti verso la penisola araba, anche gli Stati Uniti cambiano rotta. Il senato Usa ha infatti votato per lo stop alla vendita di armi all’Arabia Saudita.

Il governo italiano sembra avere quanto meno altre priorità. “Siamo contro la vendita di armi ai Sauditi, manca solo la formalizzazione della decisione", aveva detto il presidente del Consiglio, Antonio Conte. Ma la formalizzazione non è ancora arrivata, come emerge dalla Relazione del Governo al Parlamento sulle esportazioni di armamenti relative all'anno 2018.

Nel nostro Paese così sono stati i portuali genovesi ad aver dato un forte segnale. Circa un mese fa, infatti, come vi abbiamo raccontato, il porto di Genova si era mobilitato per evitare che la nave saudita, la Bahri Yanbu, caricasse a bordo i generatori della “Defence Tecnel” di Roma, destinati al teatro di guerra yemenita.

Eppure in Italia la legge 185 del 1990 vieta il transito dal nostro Paese di armamenti destinati a Paesi in guerra.

Il senatore Gianluca Ferrara (M5s) , in una lettera indirizzata a Le Iene, aveva detto: “La legge 185 in questi trent’anni è stata depotenziata e sistematicamente violata”. Il senatore ha depositato un disegno di legge, già sottoscritto da 65 parlamentari che, spiega, “prevede più divieti, più controlli, più poteri al Parlamento e una parziale e progressiva riconversione industriale da uso bellico e civile dell’azienda bellica sarda”.

Il disegno di legge intende ripristinare anche il comitato interministeriale abrogato nel '93 ristabilendo una responsabilità politica sulla concessione delle autorizzazioni e le eventuali sospensioni. “Vieteremo la vendita a quei Paesi che non hanno firmato il Trattato sul commercio delle armi del 2013 e il divieto verrà esteso anche ai nostri alleati”, conclude Ferrara. “L’obiettivo è far sì che anche quando non ci sia una volontà politica, la legge sia chiara e possa fermare nuove e vecchie autorizzazioni”.

Ecco qui sotto i servizi e gli articoli dedicati al tema.

La guerra in Yemen e le bombe italiane: i nostri articoli e servizi

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