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Omicidio di Willy, il racconto di un testimone: “Il primo a colpirlo è stato Gabriele Bianchi con un calcio in pieno petto"

Iene.it raccoglie il racconto di un giovane, tra i primi a essere sentito dai carabinieri, che dice di aver raccolto le confidenze di altri amici di Willy presenti quella notte: “Il primo a colpire Willy è stato Gabriele Bianchi, con un calcio in pieno petto e un pugno alla tempia. Poi gli altri hanno infierito mentre era a terra”

Sono passati 12 giorni da quella tragica notte a Colleferro, quando il 21enne Willy Monteiro Duarte è morto dopo un brutale pestaggio, per aver voluto difendere un amico. Sulle dinamiche di quanto accaduto.

Iene.it ha raccolto la testimonianza di un giovane della zona, che afferma di conoscere tutti i protagonisti di questa vicenda. A partire da Willy: “Lo conoscevo, frequentava una palestra che anche io frequento. Hai visto le cose belle che dicono di lui nei post su Facebook? Di solito queste cose si dicono di una persona solo dopo che è morta, ma Willy era proprio così, e tutti ne parlavano bene già prima che morisse”.

Il giovane, che chiameremo Daniele, racconta di conoscere anche i quattro presunti responsabili della sua morte. “Si andava a scuola tutti insieme, alle medie. Il paese poi è come una borgata di Roma, ci si conosce tutti”. Il giovane racconta di aver saputo nel dettaglio cosa sarebbe successo quella notte da più amici comuni, che avrebbero assistito alla scena e alcuni dei quali sarebbero anche stati picchiati durante la rissa.

“Io sono stato uno dei primissimi a fare denuncia ai carabinieri, raccontando quello che avevo saputo. È stato un trampolino di lancio per dare coraggio ad altri ragazzi, qui tutti avevano paura…”. Ma cosa sarebbe successo esattamente attorno alle 3.20 della notte del 6 settembre nei pressi del locale Duedipicche di Colleferro? Daniele inizia il suo racconto, che ovviamente non abbiamo modo di verificare: "La rissa l’ha cominciata Mario Pincarelli, perché ha fatto un apprezzamento un po' volgare a una ragazza, ma le solite cose che si possono dire quando si è un po' ubriachi... Lui era con il gesso al braccio, non so se poi abbia toccato Willy. A farlo sono stati sicuramente gli altri tre. Il primo a colpire Willy in realtà è stato Gabriele Bianchi, che sceso di corsa dal Suv ha fatto leva con la mano su un palo e gli ha sferrato un calcio in pieno petto, facendolo sbattere contro una macchina. Willy però si è rialzato ma ha preso un altro cazzotto sulla tempia, sempre da Gabriele. Dopo quel colpo è stramazzato per terra e allora il gruppo ha iniziato a prenderlo a calci. La rissa poi è continuata per un’altra decina di secondi, si picchiavano tutti... oltre ai 4 già arrestati c’erano anche quello che guidava la macchina e quello che ha chiamato i fratelli Bianchi. Loro due non hanno partecipato alla rissa ma erano nel gruppo di Artena, non c’è più nessun altro che non sia stato sentito dai carabinieri. Comunque il ragazzo che ha chiamato in soccorso i fratelli Bianchi se n’è andato via subito, non li ha neanche aspettati: ha acceso la miccia e se n’è andato”.

Una circostanza, quella del quinto uomo, di cui ci aveva parlato anche il Comandante di compagnia dei carabinieri di Colleferro, Ettore Pagnano: “Non è stato interrogato, perché non abbiamo avuto elementi univoci che ci portino a collocarlo in un ruolo attivo rispetto ai fatti, ma le indagini sono ancora in corso e sono a 360 gradi”. Del colpo in pieno petto a Willy aveva parlato anche un’altra testimone, Faiza, come emerge dall’ordinanza di convalida dell’arresto, i cui stralci sono stati pubblicati nei giorni scorsi, per primo, dal Corriere della Sera.

Francesco Belleggia invece, durante gli interrogatori in Procura, aveva puntato il dito su Marco Bianchi, raccontando che era stato lui a sferrare il calcio al petto di Willy e che Gabriele intanto si stava “occupando” di un suo amico. Daniele ci racconta poi un altro elemento, che se confermato potrebbe davvero dare una svolta alle indagini: “Qui tutti parlano sottovoce di un video girato con il telefonino da una ragazza che era presente, ma che non sarebbe ancora uscita allo scoperto”.

E della cosiddetta “banda di Artena”, così come il gruppo di amici dei fratelli Bianchi sarebbe stato definito nella zona, aggiunge: “È vero che la gente del posto, i loro amici, li chiamavano quando c’era da fare a botte, ma solo perché giravano sempre in branco, non è che ti venivano addosso uno contro uno. Arrivavano in 10-15 contro 5, o anche contro uno solo… La loro comitiva, che era abbastanza grossa, dovunque andava cercava di comandare ma a Colleferro non ci sono mai riusciti. Lo hanno fatto solo una volta, un paio di mesi fa, quando hanno beccato un ragazzo da solo, in otto contro uno.  Era in compagnia di un ragazzino che per la paura se l’è filata e così lui ha preso schiaffi da tutti e otto”.

Se qualcuno avesse da aggiungere elementi rispetto alle dichiarazioni di "Daniele", può farlo scrivendo una mail all’indirizzo redazioneiene@mediaset.it

Guarda qui sotto tutti gli articoli e i video che abbiamo dedicato alla tragica vicenda di Willy Duarte

Colleferro: la morte di Willy Duarte

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