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Come si costruisce una fake news a sfondo razziale sulla pelle di nonno Mariano

Un video che annunciava l’avvenuto sfratto del novantenne mentre “apriamo i porti agli africani” ha fatto il giro del web. Peccato che fosse tutto falso

Contrapporre una storia di sofferenza che colpisce un italiano con il presunto bengodi di cui godrebbero i migranti nel nostro paese è sinonimo di sicuro successo. Lo sa bene chi gestisce l’account di tale “Elena B****” che, utilizzando le terribili immagini della sofferenza di nonno Mariano, dà la notizia del suo sfratto, che sarebbe avvenuto il 7 settembre. Associato inoltre allo “schifo italiano” dove “apriamo porti e portafogli per gli africani e mandiamo a morire gli italiani”. Peccato che lo sgombero non sia avvenuto, bensì rimandato – come vi abbiamo dato notizia in tempo reale qui. E l’associazione della notizia con i migranti sia totalmente pretestuosa. Ma andiamo con ordine.

Noi de Le Iene vi abbiamo raccontato la storia di nonno Mariano in un servizio di Nina Palmieri andato in onda il 4 marzo, continuando ad aggiornavi passo passo sulla vicenda. Lo sgombero del novantenne, stabilito in seguito alla causa intentata dalla nipote e rimandato più volte, era previsto per il 7 settembre. Le nostre telecamere erano lì a documentare i fatti, ma come abbiamo immediatamente riportato sul nostro sito, lo sfratto è stato rimandato al 14 settembre per le gravi condizioni di salute di Mariano. Il medico non se l’è sentita di procedere, vedendo l’aggravarsi delle condizioni di Mariano proprio mentre lo stavano spostando dal letto alla barella per portarlo in una casa di cura.

 

 

Proprio quelle immagini, di fortissimo impatto emotivo, sono state utilizzate dall’account di Elena B****, prima per denunciare che “è stato sfrattato Mariano”, e poi per scagliarsi contro i migranti: “Questo è lo schifo italiano, apriamo porti e portafogli per gli africani e mandiamo a morire gli italiani”.

 

 

Il video ha totalizzato più di 1.500 retweet, 2.500 mi piace e 50.000 visualizzazioni, a cui sono seguiti a cascata centinaia di commenti razzisti, alcuni dei quali vi riportiamo qui sotto, che incitano all’odio cavalcando una notizia (falsa) che con l’immigrazione non ha nulla a che fare. Si tratta, infatti, di un uomo che sta per essere sgomberato dalla casa che ha costruito e dove ha vissuto 60 anni, per una lite familiare che non trova pace.

 

 

 

 

“Vengono difesi e campati a spese nostre negri zingari tutti tranne che gli italiani”, scrive Claudio. “Bisogna cacciarli tutti indistintamente”, risponde Dry. E Paki chiosa: “Che schifo di paese che offre di tutto hai (ai, ndr.) migranti irregolari, e butta fuori di casa un’italiano (un italiano, ndr.) in quelle condizioni”. Associare lo sfratto di un povero anziano con i soldi stanziati per l’accoglienza dei migranti. Una formula perfetta per scatenare l’odio in rete. Eppure, gli indizi per capire che si trattava di una notizia non attendibile e manipolata c’erano tutti.

Bastava anche solo cercare su google “nonno mariano”, o “mariano sfratto”, o qualunque altra ricerca associata al nome dell’anziano, per scoprire che lo sgombero non era avvenuto. Ma sarebbe bastato anche molto meno, e cioè leggere i commenti al tweet di Elena B****, a partire da chi ha linkato il nostro articolo in cui spieghiamo che lo sfratto di nonno Mariano è stato rimandato e che si tratta di una lite familiare. Tra questi, ad esempio, il tweet di Roberto:

 

 

 

O quello di Maria, che rimanda alla pagina Facebook delle figlie di Mariano, con tanto di screen che spiega la situazione e informa che lo sfratto è stato rimandato.

 

 

 

Il tweet però è stato condiviso da account anti migranti molto seguiti, che ne hanno notevolmente amplificato la diffusione. Così è stato praticamente impossibile disinnescare la miccia. Tutto frutto di un malinteso? Elena B**** potrebbe aver frainteso la notizia sullo sfratto di Mariano, e diffuso inavvertitamente una fake news. Ma l’associazione fra lo sfratto dell’italiano in difficoltà con il “business dell’accoglienza” corrisponde allo spirito dei tweet scritti in precedenza da Elena B**** (26.800 dal 2011, una vita molto social a cui corrispondono 3900 follower), che prendono di mira soprattutto i migranti (l’ultima perla è un video in cui uno scimpanzé balla con degli africani accompagnato dal commento “l’evoluzione della specie” e faccine che ridono), senza dimenticare gli elogi al premier Conte e diversi video e foto pro gattini e altri animali.

Qualcuno ha provato a spezzare il legame fra Mariano e i migranti. Come Hela, che in toni pacati si rivolge a Elena B****: “Io però non capisco cosa c’entrano africani & co. con questa vicenda? Qui si tratta di liti familiari. Perché usare questa brutta vicenda per questioni di governo? Mi sembra veramente ridicolo tirare in ballo gli extracomunitari”.

 

 

 

O come Damiano, che corregge la bufala, precisando che lo sfratto non c’è ancora stato: “Non è stato sfrattato. Durante la procedura di sfratto le sue condizioni si sono aggravate. Il che ha spinto il medico a chiedere di interrompere la procedura”.

 

 

 

M2018, invece, si scaglia contro il tentativo di diffondere odio verso gli immigrati usando la storia di un povero novantenne che vive una tragedia familiare: “è stata usata una fake news per instillare odio raziale. Lei è la peggior faccia del razzismo, quella che si trincera dietro false interpretazioni e alibi per mascherare l’orrore che ha dentro”.

 

 

 

Elena B****, molto solerte nel rispondere ad altri tweet a lei più congeniali, a questi ultimi commenti però non ha risposto. Tanto la fake news ha colpito nel segno, e in pochi saranno arrivati a leggere le risposte degli utenti più accorti. E allora approfittiamo della bufala per fare invece chiarezza sulla vicenda.

La storia di Mariano nasce da una lite familiare che va avanti da oltre quarant’anni per l’eredità di una palazzina a Palermo che era stata divisa in due alla morte del padre di Mariano. Il piano di sotto era andato alla sorella, mentre Mariano aveva avuto in eredità la parte di sopra, sulla quale ha poi costruito un ampliamento considerato abusivo. Da qui è nata un’incredibile e interminabile faida, tra dispetti, derisioni, campane a morto, urla e minacce nei corridoi, come potete vedere nel servizio qui in basso. L’anziano signore sta lottando per poter restare a casa, mentre Isabella, la nipote figlia della sorella, vuole il suo sfratto. La donna, con il marito Pino, ha infatti comprato all’asta la parte della casa che apparteneva a Mariano, pignorata per debiti dopo le cause che l’anziano ha perso proprio nella continua lite familiare per la palazzina.

Noi continuiamo a seguire la vicenda, sperando che si trovi la soluzione migliore possibile per quest'uomo, vittima di un'interminabile odissea. Naturalmente, il 14 settembre ci saremo e vi terremo aggiornati. Liberi da fake news.

Guarda qui sotto il primo servizio di Nina Palmieri sulla storia di nonno Mariano.

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