Mariano, 90 anni, gravissimo: ultimo rinvio per lo sfratto al 7 settembre
Oggi, 12 luglio, era previsto a Palermo lo sgombero da casa per una lite familiare dell’anziano, da poco rimasto vedovo, di cui abbiamo seguito la storia con Nina Palmieri. C'è stato un nuovo rinvio, l'ultimo: il 7 settembre dovrà andare in una casa di cura o in un'altra abitazione
L'odissea di Mariano continua. Oggi, dopo il rinvio dello sloggio del 29 maggio al 12 luglio, era previsto lo sgombero da casa dell'anziano, 90 anni, gravissimo, da poco rimasto vedovo, in maggio. Di lui abbiamo parlato in onda con due servizi di Nina Palmieri, che vi riproponiamo in fondo assieme a tutti gli articoli dedicati al caso: “Fin dove può spingersi una guerra in famiglia?” e “Mariano sotto sfratto, tentiamo la mediazione”.
C'è stato un nuovo rinvio, ma questa volta pare che sia l'ultimo: il 7 settembre Mariano dovrà essere portato in una casa di cura o in un'altra abitazione dove potrà stare con le figlie Daniela e Leonarda. Dovrà lasciare per forza, insomma, la casa che ha costruito e dove ha vissuto per 60 anni. In maggio la moglie Filippa è morta, a 85 anni: non ce l'ha fatta Filippa, forse anche per lo stress causato da questa brutta storia.
Tutto nasce da una quarantennale lite familiare per l'eredità di un’unica palazzina di Palermo. A volere lo sfratto è la nipote Isabella che, con il marito Pino, ha comprato all’asta la parte restante della casa, pignorata per debiti dopo le cause che sono state perse tutte da Mariano e dalle figlie.
La palazzina era stata divisa in due alla morte di suo padre. Alla madre di Isabella era toccata la parte sotto, Mariano sopra alla sua ha costruito un ampliamento considerato abusivo. Da qui nasce un’incredibile e interminabile faida, tra dispetti, derisioni, rintocchi a morto, urla e minacce nei corridoi.
Sfoglia la gallery qui sotto per alcune foto dei servizi che abbiamo dedicato a questa storia.
Le foto dei servizi su Mariano
Isabella e Pino hanno rifiutato di lasciar morire Mariano nella sua casa, viste le sue condizioni, pagando 400 euro di affitto. Noi non possiamo e non vogliamo entrare nella complessa diatriba legale e familiare. Abbiamo preso le distanze, e continuiamo a farlo, dagli insulti ricevuti dalla famiglia di Isabella. Abbiamo solo proposto una mediazione con il secondo servizio di Nina e un altro articolo. Non è andata bene.
Speriamo ancora che una soluzione possa arrivare entro il 7 settembre, oppure che comunque si trovi la sistemazione migliore possibile per quest'uomo, vittima di un'interminabile odissea.
Guardate qui in basso tutti gli articoli e i servizi che abbiamo dedicato al caso.
