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Omicidio Vannini, Vannicola: “Ero un grande amico di Izzo” | VIDEO

Davide Vannicola rompe il silenzio dopo la denuncia che sarebbe stata presentata da Roberto Izzo, l’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli. “Eravamo talmente in confidenza che mi aveva delegato a ritirare la sua posta privata”, sostiene Vannicola che ha raccontato a Le Iene la sua versione dei fatti

“Ero autorizzato dal mio ex grande amico Roberto Izzo ad aprire qualsiasi documento e gli dovevo leggere il contenuto con tanto di timbro della caserma dei carabinieri di Ladispoli”. Davide Vannicola avrebbe replicato così alla denuncia dell’ex comandante per calunnia dei giorni scorsi. Si aggiunge un nuovo particolare nell’inchiesta bis sulla morte di Marco Vannini, dopo le clamorose rivelazioni di Vannicola che in esclusiva a Le Iene ha raccontato a Giulio Golia di una presunta confidenza ricevuta dallo stesso Izzo: a sparare non sarebbe stato Antonio Ciontoli ma suo figlio Federico, come potete vedere nel servizio qui sopra.

Da qualche settimana al centro delle indagini da parte della Procura di Ladispoli è finito l’ex comandante Izzo, in servizio la notte del 15 maggio 2015, quando morì il ragazzo di Cerveteri ad appena 20 anni. Vannicola sostiene che Izzo gli avrebbe confidato anche di aver suggerito ad Antonio Ciontoli di prendersi lui la colpa della morte di Marco Vannini, per cui è stato condannato in Appello a 5 anni per omicidio colposo.

Izzo nei giorni scorsi avrebbe denunciato Vannicola per calunnia, in base a quanto riporta Il Messaggero. “Su di me sono state dette solo assurdità”, così si è sempre difeso concludendo due interrogatori in Procura solo nell’ultimo mese.

Ora Vannicola torna a rilasciare dichiarazioni. A testimonianza dell’amicizia che c’era tra lui e Izzo, il sito Terzobinario.it pubblica un documento con cui il maresciallo l’avrebbe autorizzato a ritirare la sua corrispondenza privata e a “firmare in sue veci”, come riporta la delega controfirmata con tanto di bollo dell’Arma dei carabinieri.

Il documento confermerebbe un legame davvero molto stretto. “Tra me e Izzo c’era una bella amicizia, un’amicizia storica. Ci hanno presentati nel 2005”, aveva raccontato anche a Giulio Golia. “Da quello che mi diceva il maresciallo, lui e Ciontoli erano molto amici. Spesso quando stavo con Roberto si chiamavano e sentivo le loro telefonate. Izzo si vantava di questa amicizia e mi diceva che gli avrebbe cambiato la vita, quando sarebbe andato in pensione. Parlava di una rivincita perché voleva entrare nei Servizi Segreti, un corpo che ha sempre amato”.

Vannicola parla poi della presunta confidenza ricevuta da Izzo: "Un giorno mi viene a trovare in negozio e mi dice: 'Amico mio, forse ho fatto una cazzata, che forse a livello di coscienza non si può recuperare perché è morto un ragazzo. È una cosa che mi porterò dentro tutta la vita'". Poi l'ex comandante, a dire di Vannicola, gli avrebbe chiesto: "Hai sentito parlare del caso Vannini?", e gli avrebbe confidato questo dettaglio clamoroso, se confermato: “Ciontoli aveva chiamato Izzo dicendo: 'Hanno fatto un guaio grosso, mi devi aiutare, c'è il ragazzo di mia figlia ferito nella vasca”. "Hanno fatto?", "Sì, gli aveva detto così", conferma Vannicola alla Iena, prima di parlare del presunto vero autore dello sparo che, secondo lui, sarebbe Federico Ciontoli.

Al centro dell’inchiesta bis ci sono i tabulati telefonici di quella notte. Nella versione di Vannicola, la chiamata di Antonio Ciontoli a Roberto Izzo sarebbe partita prima ancora che venisse chiamata l'ambulanza per Marco. Per questo l'ex comandante dei carabinieri avrebbe confidato a Vannicola di avere problemi di coscienza: in quell'arco di tempo potrebbero essere stati persi minuti preziosi che avrebbero potuto salvare la vita del giovane Vannini. La telefonata non risulta agli atti, mentre risulta quella di Ciontoli all'ex comandante partita all'1.18, quando erano già in ospedale. Con che telefono sarebbe stata fatta quindi la chiamata? 

Sarà la Procura a fare chiarezza e ad approfondire anche le tesi del Vannicola, verificando come siano davvero andati i fatti.

Ecco qui sotto lo speciale e i principali servizi e articoli che abbiamo dedicato al caso.

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