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News | di Simone Carcano |

Omicidio Vannini, la mamma dall'ex ministra: “Ora non reintegrate Ciontoli”

Questa mattina i genitori di Marco Vannini hanno incontrato la ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, che si era espressa contro il reintegro in Marina di Antonio Ciontoli. Noi de Le Iene da tempo seguiamo la ricerca della verità di mamma Marina nell’omicidio del figlio

“Anche oggi Elisabetta Trenta ci ha confermato il suo impegno dopo che non ha voluto il reintegro di Antonio Ciontoli, si sente offesa come italiana”. Lo dice a Iene.it Marina Conte, la mamma di Marco Vannini, a qualche ora dall’incontro con la ex ministra della Difesa. "Era un incontro che avevo in agenda ancor prima di cessare il mio incarico e al quale non ho voluto rinunciare. Tutti conosciamo la tragica morte di Marco ed è per questo che i riflettori su questa situazione devono rimanere accesi”, ha commentato Trenta, che qui sotto vedete assieme ai genitori del ragazzo ucciso da un colpo di pistola mentre era a casa della fidanzata Martina a Ladispoli.

La ex ministra si era interessata del caso Vannini a febbraio prendendo una posizione molto chiara sul padre di Martina, Antonio Ciontoli, sottoufficiale della Marina distaccato ai servizi segreti, condannato in secondo grado a 5 anni per quell’omicidio: “Fin quando sarò io a guidare il Ministero della Difesa, mi impegno affinché al signor Ciontoli non sia concesso il reintegro in Forza Armata”.

Ora però con il nuovo governo Conte, è stato nominato un nuovo ministro della Difesa. Anche Lorenzo Guerini prenderà una posizione così netta come chi l’ha preceduto? Oppure consentirà un eventuale reintegro? Lo abbiamo chiesto direttamente al suo staff che a breve ci comunicherà la risposta.

“Mi auguro che non venga reintegrato nella Marina, altrimenti noi tutti da chi saremmo difesi? Dagli assassini?”, commenta mamma Marina. Dopo l’incontro di oggi inizia per lei un lungo autunno che porterà alla sentenza di Cassazione fissata per il 7 febbraio.

Il pensiero fisso è sempre la ricerca di verità sulla morte di Marco: “Ho visto amiche che condividevano foto con i figli in vacanza, a me restano solo i ricordi”. Si è concessa qualche giorno di riposo in provincia di Nuoro: “Ho visto un bambino che da dietro sembrava Marco da piccolo, mi sono incantata a guardarlo”. Durante il ritorno a Cerveteri, c’è chi si è avvicinata a lei: “In tantissimi ci esprimono la loro vicinanza, Marco ormai è il figlio di tutti. E tutti chiediamo giustizia”.

In questi mesi Marina non ha smesso di mandarsi i messaggi con il telefono di Marco. In uno dei servizi di Giulio Golia dedicato al caso, ci aveva confidato questa abitudine e che gli psicologi gliela avevano sconsigliata: “Non è vero che più passa il tempo e più si elabora una morte. Più passa il tempo e più sento la mancanza di mio figlio”.

Durante l’estate si sono susseguite anche le notizie di nuove persone sentite dalla procura di Civitavecchia dopo il racconto a Le Iene di Davide Vannicola, che sostiene di aver ricevuto una confidenza dall’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo: “Antonio Ciontoli mi ha detto che a sparare a Marco non è stato lui ma il figlio Federico”. Izzo sarebbe stato indagato per favoreggiamento.

La verità tanto non la sapremo mai. Me la dirà mio figlio quando lo incontrerò nell’aldilà”, aggiunge Marina. “In questa vicenda un ergastolo già c’è. E’ quello mio e di mio marito”.

Ecco qui sotto tutti i servizi che abbiamo dedicato all’omicidio di Marco Vannini.

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