Omicidio Marco Vannini, Izzo di nuovo in Procura: “Vannicola? Solo assurdità” | VIDEO
L’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo è stato sentito nuovamente in procura a Civitavecchia per chiarire alcuni dettagli sull’omicidio di Marco Vannini, dopo le clamorose dichiarazioni di Davide Vannicola a Le Iene. Intanto per Antonio Ciontoli ci potrebbero essere nuovi guai all’orizzonte. Un testimone racconta di un episodio davvero singolare: “Mi ha puntato la pistola contro durante un sorpasso”
Nuovo interrogatorio per Roberto Izzo, che sarebbe stato chiamato dagli inquirenti a fornire ulteriori dettagli sull’omicidio di Marco Vannini. Dopo il primo interrogatorio dello scorso 25 giugno, l’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli sarebbe stato convocato in procura a Civitavecchia per ricostruire la notte del 15 maggio 2015, quando morì il ragazzo di appena 20 anni nella villetta dei Ciontoli. Al centro dell’interrogatorio ci sarebbe stato il suo rapporto con Davide Vannicola, che proprio a Le Iene ha rilasciato clamorose rivelazioni su chi effettivamente avesse sparato nella villetta dei Ciontoli. Intanto per Antonio Ciontoli, condannato a 5 anni in appello per omicidio colposo, non finiscono i guai: spunta ora un nuovo testimone che racconta di un episodio (non riconducibile alla morte di Marco) in cui l’ex militare della Marina avrebbe estratto la pistola d’ordinanza minacciandolo di morte. Una circostanza che fa sorgere ulteriori domande che rimangono al momento senza risposta e che si aggiungono a quelle che Giulio Golia e Francesca Di Stefano hanno sollevato nello speciale “Bugie e verità”, che potete rivedere in fondo all’articolo.
“Su di me sono state dette solo assurdità”, così si è sempre difeso Roberto Izzo. Dopo il primo interrogatorio di un mese fa e il sequestro del telefono cellulare , l’ex comandante dei carabinieri in servizio la notte dell'omicidio di Marco Vannini sarebbe tornato in procura. Al centro dell’inchiesta bis ci sono le clamorose rivelazioni di Davide Vannicola, ai tempi stretto amico di Izzo, che a Le Iene ha raccontato di aver ricevuto delle presunte confidenze che potrebbero ribaltare l’esito del processo. Secondo Vannicola, Izzo gli avrebbe detto che a sparare non sarebbe stato Antonio Ciontoli, bensì il figlio Federico.
Al centro dell’inchiesta bis ci sono i tabulati telefonici di quella notte. La chiamata di cui parla Vannicola sarebbe stata fatta da Ciontoli subito dopo il colpo esploso contro Marco e prima dunque della chiamata del figlio Federico al 118 (alle 23.41) e di quella fatta poi dallo stesso Ciontoli, che ai soccorritori parla di un pettine che avrebbe bucato il ragazzo, alle 00.06. Vannicola avrebbe rincarato la dose parlando di una seconda chiamata tra i due quella notte. Le indagini procedono spedite per chiarire come siano andati realmente i fatti. Per questo sarebbero stati sentiti tre carabinieri in servizio quella notte, tra cui il brigadiere Manilo Amadori , la compagna di Vannicola e l’ex moglie di Izzo, l’ex maresciallo della Guardia di Finanza Giovanni Bentivoglio e Viola Giorgini.
Intanto, Antonio Ciontoli rimane al centro della polemica. Dopo l’intervista in tv in cui ha chiesto il perdono della famiglia Vannini, scatenando l’immediata reazione della mamma di Marco (“Ciontoli mi fa schifo”) per l’ex maresciallo della Marina ci sarebbero nuovi guai in vista. “Qualcuno mi ha puntato una pistola contro, minacciandomi. E’ stato Ciontoli, ne sono certo”. Inizia così la testimonianza di un uomo che se confermata avrebbe degli aspetti davvero inquietanti. È l’estate del 2014, siamo lungo la via Aurelia. “Su una discesa per una trentina di metri una macchina mi voleva tagliare la strada abbagliandomi”, racconta il testimone la cui identità rimane ignota. “Si è accostato alla mia auto e mi ha puntato una pistola contro. Era Ciontoli, l’ho poi riconosciuto in tv”. Per chiarire questo episodio, l’ex sottoufficiale della Marina è stato convocato in Procura nei giorni scorsi. Al momento non è ancora stato reso noto il contenuto dell’interrogatorio e quali conseguenze potrebbero avere quelle parole choc.
Intanto nei giorni scorsi, la onlus “Memoria nel cuore” ha voluto dedicare la quinta edizione del premio letterario Piersanti Mattarella alla memoria e alla verità per la giustizia di Marco Vannini. La serata conclusiva si terrà il prossimo 28 settembre nell’abbazia di Montecassino a cui presenzieranno Marina Conte e Valerio Vannini. E’ un nuovo gesto di vicinanza a questi genitori che si aggiunge all’intitolazione di un parco alla memoria di loro figlio avvenuta a Cerveteri.
Ecco qui sotto il nostro speciale dedicato all'omicidio Vannini e i principali aggiornamenti successivi.