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La Cassazione: fumare cannabis light non è reato

La cannabis light sequestrata a un commerciante marchigiano gli è stata restituita dopo la sentenza della Cassazione: la vendita e l'uso dei prodotti derivati sono leciti. Noi vi abbiamo raccontato tutto sul nuovo mercato della cannabis light con Matteo Viviani

 

La cannabis light sequestrata dal questore di Macerata Antonio Pignataro è ritornata nelle mani del legittimo proprietario, un commerciante 28enne di Civitanova. E’ la conseguenza di una sentenza della Cassazione, che ha stabilito definitivamente che la vendita della cannabis light e l'uso dei prodotti derivati sono leciti. Per questo i negozi come quello del giovane non possono essere sottoposti a sequestri preventivi.

Il questore di Macerata la pensa diversamente, per lui vendere questa sostanza che poi viene fumata è illegale, non importa quanto “principio attivo”, il  Thc, c'è dentro (dei sequestri avvenuti in questa zona ci eravamo già occupati anche noi).

La legge 242 del 2016 entrata in vigore il 14 gennaio 2017 fa del resto già chiarezza: la cannabis sativa si può coltivare senza autorizzazione se il suo contenuto di Thc è inferiore allo 0,2%. Tra lo 0,2 e lo 0,6, chi la coltiva non ha comunque alcuna responsabilità. Sopra lo 0,6% invece l'autorità giudiziaria può disporre il sequestro o la distruzione della cannabis.

Matteo Viviani si era occupato della produzione e della vendita della cannabis in Italia. Nel servizio che vi riproponiamo qui sotto intervista due imprenditori della cannabis light, un business, secondo loro, destinato a crescere e creare ricchezza.

Guarda qui sotto il servizio di Matteo Viviani e più in basso tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato alla cannabis a uso ricreativo, light e terapeutica.

 

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