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Rosa e Olindo il giorno dell'arresto: “Non abbiamo fatto mai una cosa del genere!” | INTERCETTAZIONI

Terzo appuntamento con le intercettazioni esclusive che pubblicheremo fino al 3 febbraio quando i giudici dovranno decidere della richiesta degli avvocati di Rosa Bazzi e Olindo Romano di poter esaminare reperti e intercettazioni mai analizzate nel processo. È il giorno dell’arresto: ascoltate la coppia con i carabinieri, Rosa che avverte i datori di lavoro che non potrà venire e marito e moglie che parlano tra loro

“Perché avete detto che siamo noi? Ma non abbiamo fatto mai una cosa del genere!”. Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati poi all’ergastolo per la Strage di Erba, parlano con i carabinieri che li stanno arrestando. Qui sopra potete ascoltare le loro parole, tra incredulità e incredibili ingenuità. Potete sentire poi Rosa che avverte i datori di lavoro che non potrà venire e marito e moglie che parlano tra loro.

Per il terzo giorno consecutivo vi facciamo sentire le parole della coppia, dopo la conversazione in auto e due telefonate, con un’amica e con un avvocato, il giorno prima di finire in manette.

Continuiamo a proporvi quotidianamente queste intercettazioni esclusive in attesa dell’udienza del 3 febbraio in cui i giudici dovranno decidere della richiesta degli avvocati di Rosa e Olindo di poter esaminare reperti e intercettazioni mai analizzate nel processo. Di tutto questo caso ci occuperemo poi con nuovi servizi e rivelazioni clamorose con il ritorno in onda a febbraio de Le Iene

Torniamo all’8 gennaio 2007, il giorno in cui i carabinieri vanno a casa Romano per prelevare i coniugi e portarli al Bassone, il carcere di Como. La notizia dell’arresto è già trapelata e la corte di via Diaz scoppia di giornalisti, abbarbicati dappertutto.

Sono le 13.12. Rosa e Olindo sono trincerati in casa, Rosa è sconvolta perché ha subito l’assalto di un giornalista che l’ha quasi fatta cadere a terra.

Pensano che i carabinieri siano arrivati per portarli in salvo, un militare dice loro: “Siamo qui noi per difendervi”. Rosa è disperata, scoppia in lacrime.

“Perché avete detto che siamo noi? Ma non abbiamo fatto mai una cosa del genere!”, dice a un militare, pensando che l’emergenza sia la presenza dei giornalisti non l’imminente arresto. Lui le risponde: “La capisco, adesso noi siamo qui apposta per proteggervi”.

Olindo, vedendo Rosa in quello stato, si arrabbia e il carabiniere cerca di calmarlo con le parole e di riportare i due alla tranquillità.

Rosa è sempre più agitata, non capisce perché si accaniscano e ribadisce la loro totale disponibilità a contribuire alle indagini: “Ci avete sempre chiamato, avete qualche cosa?”. “Volete il dna, non so che cos’è, prendetevelo! Volete disfarci la casa, prendete la casa! Vi apro ancora i cassetti!”.

In quel momento i carabinieri non rivelano ai coniugi che sono lì per arrestarli, cercano di gestire la situazione con i giornalisti e di contenere l’agitazione dilagante, alimentando in Olindo e Rosa la convinzione che siano venuti in loro soccorso.

Poco dopo Rosa chiama la sua datrice di lavoro comunicandole di non poter andare da lei nel pomeriggio, perché “non possiamo più uscire di casa”. Piange al telefono. Quando chiude la chiamata, Olindo le dice che avrebbe potuto accompagnarla lui, lei risponde: “M’hanno saltato addosso, m’hanno. Se non c’erano i carabinieri ero per terra”.

Nessuno dei due ha ancora capito che stanno per essere prelevati da casa, per passare dalla caserma e poi dritti in carcere. Tanto che Olindo al processo dichiarerà di essersi ritrovato all’improvviso al Bassone senza aver capito niente. Ricorda solo che, una volta arrivati, quando i carabinieri li hanno fatti uscire dall’auto il comandante Gallorini li ha guardati e ha detto: “Buona fortuna”.

Ecco qui sotto i servizi principali e lo speciale che abbiamo dedicato finora alla Strage di Erba.

Strage di Erba: i nuovi servizi de Le Iene

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